Rafael Nadal passa al secondo turno del terzo torneo dell’anno (il secondo sulla terra battuta) al masters1000 di Madrid, con una vittoria larga e facile sul 16enne Darwin Blanch. E adesso troverà di nuovo Alex De Minaur, come a Barcellona. L’obiettivo è quello di vincere qualche partita e recuperare sensazioni positive in vista del grande impegno dell’anno, il Roland Garros.
Tuttavia in conferenza stampa, prima dell’esordio a Madrid, ha lanciato l’allarme circa la sua partecipazione allo slam parigino, ammettendo che non sarebbe la fine del mondo se non riuscisse a giocare.
Nadal si sta allenando da giorni alla Caja Magica di Madrid per provare a recuperare una buona forma fisica per poter competere ad alti livelli per qualche partita. L’obiettivo, mal celato, è quello di vincere un paio di partite e recuperare sensazioni positive in vista del grande impegno dell’anno: il Roland Garros.
Lo spagnolo, la settimana scorsa all’Atp500 di Barcellona, aveva dimostrato un ottimo tennis contro il nostro Flavio Cobolli all’esordio e nel primo set contro Alex de Minaur. Poi, però, per sua stessa ammissione non ce l’ha fatta a mantenere un livello di gioco alto per più di un’ora e mezza. Un problema da tenere in considerazione in vista di uno slam, che tiene in campo i giocatori sempre oltre le due ore.
A Madrid, infatti, l’obiettivo di Rafa sarà quello di giocare più partite possibili e conquistare, magari, anche qualche vittoria di prestigio che faccia morale. L’esordio, sulla carta molto semplice, sarà con il giovane Darwin Blanch, mentre un ipotetico secondo turno lo vedrebbe impegnato (un’altra volta) con de Minaur.
Prima della partita inaugurale del suo torneo, Nadal ha parlato in conferenza stampa sia delle sensazioni per il masters1000 di Madrid che per il Roland Garros (e le Olimpiadi).
“Il mondo non finirà con il Roland Garros e, se non dovessi giocare, non sarebbe sicuramente la fine del mondo. Si giocheranno sugli stessi campi anche le Olimpiadi, che sono un format che amo e che potrebbe aiutarmi.
Obiettivi a Madrid? Non lo so: è difficile dire quale potrebbe essere una situazione per me ideale. Ovviamente, sarebbe giocare senza limitazioni fisiche, ma per ora basta giocare. Anche perdere con qualche limitazione, non troppe, non sarebbe male.
La settimana appena trascorsa non è stata tra le migliori, ma giocherò soprattutto perché siamo a Madrid e ci tengo a partecipare. Questo non significa che stia mollando, ma semplicemente che non so cosa potrebbe succedere.
Sperando di non confondere nessuno: so benissimo cosa dovrò fare nelle prossime settimane. Cercherò di essere pronto per Parigi. Se ci riuscirò, bene. Se non ci riuscirò mi farò forza e cercherò di evitare di giocare se non mi sento all’altezza della competizione”.
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