Tutto il tennis in mano a fondi arabi? Le indiscrezioni che arrivano dalla Gran Bretagna

Arrivano indiscrezioni da Simon Briggs, giornalista sportivo britannico del Telegraph, circa un serio interessamento di un fondo arabo sull’acquisto dei diritti di Atp e Wta. Si parla di una cifra intorno ai due miliardi di dollari per strappare la proprietà delle due federazioni.

Le indiscrezioni

Secondo il Telegraph, il PIF (Public Investment Fund, ovvero il fondo d’investimento sovrano dell’Arabia Saudita) sarebbe seriamente intenzionato a valutare l’acquisto di Atp e Wta e fonderle in un’unica grande federazione.

Abbiamo visto più volte il simbolo PIF durante il masters1000 di Indian Wells sopra ogni scoreboard. Che in futuro non sarà presente in ogni torneo?

Si parla, infatti, di un’offerta (accettabile o rifiutabile in 90 giorni) di circa due miliardi di dollari recapitata a Wta e Atp e sembra che il presidente di quest’ultima, Andrea Gaudenzi, la stia studiando seriamente. Chi sicuramente ne beneficerebbe è la Wta, da anni attenta a risanare le casse.

Qualora le indiscrezioni trovassero conferme, si tratterebbe di una vera e propria svolta storica. Già da diverso tempo il fondo d’investimento arabo sta tentando di entrare nel circuito Atp, con un masters1000 che ancora non riesce a trovare spazio in calendario (più probabile che si sostituisca ad un altro evento della stessa importanza). Il primo approccio c’è stato con le Next Gen Atp Finals ospitate a Gedda lo scorso novembre.

Ad oggi, sicuramente sarebbe contraria ad un ingresso maggioritario Tennis Australia per voce del presidente Craig Tiley. Sembrerebbe che la stessa federazione australiana avrebbe pronta un’alternativa.

Le smentite

Nelle ultime ore, però, sempre sul Telegraph, la stessa PIF pare aver smentito l’offerta. L’obiettivo del fondo non è quello di acquistare in toto tutto il mondo del tennis, ma entrare a far parte di un sistema già rodato. Molto più probabile, quindi, un prossimo evento masters1000 in Arabia Saudita a sostituire un torneo storico del circuito.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie