Djokovic, ci sono motivi ben precisi dietro il (probabile) forfait a Miami: la spiegazione

L’inizio della stagione non ha regalato a Novak Djokovic grandissime soddisfazioni, tutt’altro. Il tennista serbo, infatti, dopo l’eliminazione in semifinale all’Australian Open per mano di Jannik Sinner, ha incassato una dura batosta al terzo turno del Masters 1000 di Indian Wells cadendo sotto i colpo di uno straordinario Luca Nardi.

Per quanto forti i due azzurri, soprattutto l’altoatesino, il sentore generale è che qualcosa non vada in Nole e nel suo gioco, meno brillante ed incisivo rispetto al passato. Per quest’anno sono ancora a zero titoli, non ci ero abituato. Per la maggior parte della mia carriera ho iniziato la stagione vincendo un Grande Slam, o un titolo a Dubai. Ma va bene così, fa parte dello sport e bisogna accettarlo”, ha detto il nativo di Belgrado nella conferenza stampa successiva al k.o contro il pesarese.

“Complimenti a lui, specialmente per il terzo set in cui ha giocato davvero molto bene. Ma a sorprendermi di più però è stato il mio livello, veramente basso oggi. È stata una performance molto scadente la mia, ha ammesso.

Nardi Djokovic
Foto Instagram Nardi

Nel corso dell’incontro con i giornalisti, Djokovic ha anche parlato dei suoi prossimi impegni rispondendo così a chi gli chiedeva se avesse preso parte all’altro Masters 1000 in programma sul cemento americano, quello di Miami: “Sì, è in programma. Dieci minuti fa ero in campo e parlo ancora a caldo. Ho bisogno di uno o due giorni di stop e poi capirò quale sarà il prossimo passo.

Ebbene, sembrerebbe che Nole abbia preso una decisione: secondo indiscrezioni provenienti dalla Serbia, il 24 volte campione slam rinuncerà a giocare il prestigioso torneo di scena in Florida.

Djokovic e il forfait a Miami: il motivo è preciso

Djokovic-Sinner, provocazione dalla Serbia: Nole aveva la febbre
Foto Atp Tour

Se tale indiscrezione venisse confermata ufficialmente, ad oggi Djokovic cederebbe lo status di testa di serie numero uno a Carlos Alcaraz, mentre Sinner diventerebbe la seconda forza del tabellone. Uno scenario abbastanza positivo per il tennista nostrano, dato che in questo caso potrà ritrovarsi al cospetto del temibile spagnolo soltanto in finale. Ma perché Djokovic ha deciso di dare forfait?

Djokovic e la programmazione “su misura”

A spiegarlo, in maniera indiretta, è stato lo stesso campione serbo nel corso di una recente intervista rilasciata a Jeffrey Katzenberg e trasmessa su Youtube.

Voglio continuare a giocare per altri 25 anni, ha esordito Nole, utilizzando un’iperbole degna della sua fama. Vorrei che a smettere mi spinga la mia testa, non il mio corpo: la gente non sa che il tennis è lo sport con la stagione più lunga di tutte, da gennaio a novembre, e quando gioco io gioco per vincere”, ha poi sottolineato, lasciando intendere che il suo fisico non lo supporta più come faceva un tempo.

Successivamente, Djoker ha inoltre affermato che sente la necessità di dover equilibrare la sua carriera tennistica e la sua vita privata e pertanto sarà “molto più selettivo” con la sua programmazione. “Non voglio perdermi il primo dentino di mio figlio e ormai mi pesa stare un mese in Australia”, ha detto.

Dunque, dietro il sempre la più probabile rinuncia di Djokovic al torneo di Miami ci sono motivi che vanno dal preservare il fisico al bisogno di vivere la famiglia. Questi due aspetti, però, non riguarderanno alcuni appuntamenti a cui il quasi 37enne serbo punta con grande determinazione.

“La mia psicologa mi ha insegnato che nella vita devi avere sempre un obiettivo: questo ti porta chiarezza, e la chiarezza vuol dire disciplina. La parola chiave è perseveranza e resilienza. Non giocherò più tutti i tornei, punto agli appuntamenti più importanti: Slam e Giochi. Non vedo l’ora di rappresentare la Serbia a Parigi, ha chiosato Djokovic.

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