Salviamo il rovescio a una mano: l’appello di uno dei suoi massimi interpreti

Il rovescio a una mano sta scomparendo. Con l’uscita dalla top10 di Stefanos Tsitsipas, nessun tennista tra i primi dieci giocatori del mondo usa questo fondamentale. Richard Gasquet, uno degli ultimi alfieri del colpo, intervistato da Tennis Major, ha voluto spendere parole per la preservazione di questo fondamentale.

Difendiamo il rovescio a una mano

Certo, fa un po’ sorridere chiedere la difesa di un colpo che spesso viene attaccato perché simbolo di debolezza in chi lo usa. Non sempre, però, è stato così. Anche negli anni di dominio del rovescio bimane, come scordarsi le accelerazioni di Stan Wawrinka, Gasquet e Roger Federer. Colpi tanto belli quanto efficaci.

Ad oggi, invece, il fondamentale sta sparendo dai radar dei giocatori migliori del mondo e questo si riflette nei giovani, con i maestri che tendono ad insegnare il colpo bimane per bilanciare potenza e precisione.

Se scorriamo la top100, infatti, i giocatori che giocano il rovescio ad una mano sono una manciata: Tsitsipas (11), Grigor Dimitrov (13), Lorenzo Musetti (26), Christopher Eubanks (34), Daniel Evans (42), Daniel Altmaier (55), Dusan Lajovic (58), Wawrinka (67) e Dominic Thiem (89).

Per questo motivo, Gasquet ha voluto parlare dell’importanza della preservazione di questo colpo per mantenere viva la varietà del gioco.

È difficile per me dirlo, ma fa tutto parte del gioco attuale. Ci sono molti tennisti che colpiscono forte con entrambe le mani e in modo piuttosto piatto, all’altezza delle spalle, con palle pesanti. È diventato lo stereotipo del giocatore moderno. Spero che in futuro ci siano più rovesci con una sola mano.

Oggi se ne vedono di meno, anche se ci sono Dimitrov, Tsitsipas e Shapovalov, che aveva tutto per riuscire a vincere tanto con il suo stile di gioco davvero aggressivo e potente.

Abbiamo bisogno del rovescio a una mano. Non lo dico perché ce l’ho io, ma perché penso che sia un colpo che porta più varietà al gioco, è un colpo tecnico. Ecco perché ci manca Federer: era straordinario in tutto, rovescio ad una mano incluso”.

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