Atp 500 Rotterdam, troppo Dimitrov per Sonego: l'azzurro lotta, ma alla fine cede

Superare Grigor Dimitrov all’esordio nell’Atp 500 di Rotterdam si prospettava una missione estremamente complicata per Lorenzo Sonego. E, purtroppo, il torinese non è riuscito a sovvertire il pronostico della vigilia che lo vedeva sfavorito, nonostante una prestazione di ottimo livello. È dunque finito al primo turno il percorso del 28enne azzurro sul cemento indoor olandese. Ecco come è andata.

Rotterdam, la corsa di Sonego finisce al primo turno

Pronti via l’incontro comincia subito in salita per Sonego: il torinese si rende protagonista di due errori di dritto e di un sanguinoso doppio fallo che consegnano a Dimitrov il break in apertura, senza che il bulgaro debba sfiacchirsi particolarmente.

Col passare dei minuti, tuttavia, Lorenzo scioglie la tensione e riesce a recuperare lo svantaggio quasi immediatamente. Ciò accade nel quarto game, quando capitalizza la seconda chance di break a sua disposizione, punendo l’avversario con una risposta di dritto fulminante. Dopodiché il confronto s’immette sui binari dell’equilibrio e fino al tie-break c’è solo da segnalare una palla break, in favore di Dimitrov e neutralizzata dall’azzurro con l’inside-in.

Anche nel mini-parziale decisivo il numero 13 al mondo allunga subito sul 2-0 salvo poi farsi agguantare sul 2-2. Anche stavolta, però, Sonego non riesce a completare la rimonta perché poco incisivo nel momento cruciale. Alla fine, Dimitrov s’impone per 7 punti a 4, in virtù dello strappo arrivato sul 4 pari, figlio di un grandissimo rovescio inside-out.

Alla ripresa, nei primi tre game praticamente non si gioca. Nel quarto, il tennista azzurro concede due palle break e riesce a fronteggiarle con successo. Stesso copione a parti inverse nel quinto game, con l’ottimo Grigor che prima fa buona guardia a rete e poi piazza un millimetrico dritto sulla linea.

L’incontro è combattuto, l’esito della frazione è incerto e si ha la sensazione che la svolta possa registrarsi da un momento all’altro. Sensazione che, purtroppo, trova riscontri a marca bulgara. Già, perché nell’ottavo game Dimitrov mette la pietra tombale sul match piazzando il break del 5-3 complice un dritto sbagliato dal torinese. Poco più tardi, il tabellone segna il punteggio finale di 7-6, 6-3 maturato in 1 h e 33 minuti.