Rotterdam, Krajicek ‘vota’ Sinner. Poi l’aneddoto su Piatti e il paragone con Nole

Manca davvero poco all’attesissimo ritorno in campo di Jannik Sinner. Il tennista altoatesino, reduce dallo straordinario trionfo a Melbourne, sarà protagonista all’ABN AMRO Open, torneo più comunemente conosciuto come Atp 500 di Rotterdam in programma la prossima settimana. Nella giornata di domani sapremo chi sarà il suo avversario all’esordio e qual è il suo potenziale percorso sul cemento indoor olandese. Intanto, alla vigilia del sorteggio, Richard Krajicek, direttore della prestigiosa kermesse, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Ubitennis durante la quale si è soffermato proprio sull’azzurro e sulle sue prospettive, rivelando anche un retroscena risalente a qualche anno fa.

Da Rotterdam a Djokovic passando per Piatti: Richard Krajicek a tutto campo su Jannik Sinner

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Foto Atp Tour

Complice il forfait di Daniil Medvedev, Sinner prenderà parte al torneo di Rotterdam da prima testa di serie. Pertanto, considerato anche il suo stato di forma, Jannik è ritenuto il principale favorito alla vittoria del titolo. Un pronostico condiviso da Krajicek senza particolari perplessità.

C’è la sensazione che Sinner possa vincere, sta giocando un gran tennis, l’anno scorso ha perso solo in finale da Medvedev in un grande duello e quest’anno Medvedev comunque non partecipa, l’ha appena battuto all’Australian Open. Se è a posto fisicamente, come mi auguro, vediamo. (Sinner) sarà già qui venerdì per testare i campi e giocherà il primo match martedì o mercoledì, quindi non si presenterà direttamente soltanto lunedì all’ultimo, è totalmente dedicato, preparato, gioca bene, non molti possono batterlo al momento… nessuno almeno nell’ultimo torneo che ha giocato”, ha detto l’olandese.

Anche riguardo i più temibili contendenti al titolo, il vincitore di Wimbledon ’96 ha le idee chiare: Direi Hurkacz, che ha un gran servizio, e magari quelli che riescono a reggere lo scambio da fondo, non so fisicamente come starà, ma anche un De Minaur se il match va sulle lunghe. In generale, direi che gli possano dare più fastidio gente che serve bene come Safiullin, Hurkacz, e non molti altri. Si forse direi Hurkacz perché se serve bene è pericoloso.

Venendo, invece, all’aneddoto di cui vi parlavamo poc’anzi, Krajicek ha rivelato di aver conosciuto Sinner tempo fa, a Montecarlo, quando il nativo di San Candido era ancora allenato da Piatti ed era solo un ragazzino di belle speranze. Piatti mi disse «questo sarà un campione», e aveva ragione. So che ha partecipato a un evento in centro a Torino con Alcaraz e c’ è stato un bagno di folla, l’anno scorso l’attenzione era quasi solo per Alcaraz. Penso che loro due siano i giovani più amati al momento. Conosco bene anche il suo agente, Lawrence Frankopan, che è una persona deliziosa e lavora solo con giocatori che lo sono altrettanto”.

E sulla crescita esponenziale degli ultimi tempi: “Gli unici dubbi potevano esserci a livello fisico, l’anno scorso era stanco a Rotterdam per la finale della settimana precedente ma si vedeva che in finale contro Medvedev le gambe non giravano. Ha avuto una grande crescita credo evidente con la vittoria a Vienna e la partita in Davis contro Djokovic dove ha vinto avendo 3 match points a sfavore. Per me quelle due partite hanno fatto capire che poteva vincere uno slam”.

Sul tema tecnico, Krajicek ha paragonato l’azzurro a Djokovic per un aspetto in particolare: “Per Sinner invece avere un gran servizio è un extra: si muove benissimo e ha ottimi e solidi colpi da fondo. Comunque ora il servizio, quando gli serve, c’ è. Anche Djokovic, quando gli serve il servizio, ce l’ha, ma non sta lì a colpire cento aces a partita. Lo mette nei punti importanti, come Sinner… Semplicemente, quando hai fondamentali così solidi, non ne hai bisogno. Fisicamente inoltre, lo stress e la sollecitazione della spalla è enorme e quindi probabilmente la carriera è più longeva per giocatori che non sono “big servers”, non hai quella pressione di dover fare ace ad ogni punto”.

Infine l’investitura di ‘grande picchiatore’ e i complimenti al coach: “Da quello che vedo in tv posso dire che i tre giocatori che tirano più forte siano Alcaraz, Sinner e Rublev. Jannik è migliorato molto, e credo che in gran parte sia merito di Cahill”.

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