Pat Rafter, ex numero 1 del mondo (sebbene per una sola settimana) e campione dello US Open 1997 e 1998, si è convertito al padel. L’australiano è sceso in campo la scorsa settimana in una tappa del Cupra Fip Tour.
La conversione
Vediamo ogni giorno tennisti convertirsi al padel o al pickleball. Molto spesso il motivo è semplice: più facilità nel giocare e divertirsi con gli amici. La cosa incredibile è che il fenomeno si è ormai allargato anche ad ex giocatori professionisti (e che professionisti!).
Da qualche mese l’ex numero 14 del mondo e semifinalista a Wimbledon 2014, Jerzy Janowicz, gioca con continuità nel tour satellite del padel mondiale. Vista la propensione agli infortuni e le difficoltà a rientrare nel circuito Atp, il polacco ha deciso di spogliarsi dai panni del tennista professionista e indossare quelli del padelista (con discreti risultati).
Una scelta fatta anche da Rafter a 51 anni. L’ultimo grande interprete del serve & volley ha fatto il proprio esordio in coppia con Luke Morland (tennista professionista al numero 954 della classifica Atp) al Fip Rise Australian Open, primo torneo stagionale del Cupra Fip Tour. Dopo due vittorie slam allo US Open, due finali a Wimbledon, il primato nel mondo e l’intitolazione del centrale di Brisbane, una nuova sfida per l’australiano.
Subito una sconfitta (62 62) contro i terzi favoriti del tabellone: Timothy Brown e l’italiano Andrea Melisi (maestro di padel nella più importante accademia della nazione e in gioventù paragonato a Sinner a livello juniores).
Risultato a parte, la sfida è stata seguita da moltissimi tifosi, accorsi a vedere le gesta di un ex campione slam che ha deciso di tornare ad impugnare una racchetta o, meglio, una pala. Non ci resta che aspettare e vedere quale sarà il futuro di Rafter nel tour di padel professionistico.
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