Darren Cahill, intervistato di recente dal Corriere della Sera, ha parlato della stagione appena conclusasi del suo pupillo Jannik Sinner e dell’anno che verrà. Il super coach non si è voluto nascondere ed ha affermato che l’azzurro è pronto a vincere uno slam, forse già in Australia.
Cahill ha iniziato a lavorare con Sinner nel luglio 2022 e, poco più di un anno dopo, ha letteralmente trasformato un ottimo prospetto in un contender per la vittoria negli slam. Evidenti progressi mentali e fisici che l’hanno portato ad alzare al cielo il masters1000 di Toronto, gli Atp500 di Pechino e Vienna, la Coppa Davis e di arrivare fino alla finale delle Atp Finals di Torino da agosto ad oggi.
Il 2024 dovrà essere l’anno della consacrazione definitiva, con l’assalto agli obiettivi che contano davvero: avvicinarsi ancora di più alla vetta della classifica Atp e vincere almeno una prova dello slam.
In una recente intervista con il Corriere della Sera, Cahill ha parlato del suo lavoro al fianco di Jannik, degli obiettivi del 2024 e un retroscena sulla prossima partecipazione alle Olimpiadi estive di Parigi 2024.
“Abbiamo valutato di non stressare Jannik con un torneo prima di Melbourne per proteggere la sua mente e il suo corpo. È la strategia che ho usato con Agassi nei cinque anni in cui l’ho allenato. La Coppa Davis ha fatto la differenza: la stagione chiusa il 26 novembre. Con gioia, ma più in là di quanto pensassimo. Così ha più margine di recupero e lo sci di questi giorni in Alto Adige, con moderazione, fa parte integrante del benessere del ragazzo. Ripartire fresco sarà determinante.
Quella di saltare il girone di Davis è stata una decisione ponderata, usata per portare Jannik al picco a Vienna, Torino e Malaga. Rifaremo scelte simili, nel suo interesse: ha 22 anni, non vogliamo romperlo. Il mio ruolo di membro più esperto nel team è proprio quello di consigliarlo al meglio. Vogliamo gli stessi problemi da risolvere: giocare tanto per vincere tanto, stabilizzandosi al top. Sarà ai quattro slam, ai 9 Master 1000, alla Davis e all’Olimpiade. Non c’è molto margine di manovra nella programmazione, magari cambieranno i dettagli: giocherà Madrid e non Barcellona. Gli Atp250? Non è escluso: sono utili per gestire la pressione da favorito. Ogni torneo è una lezione da cui imparare e Jannik è una spugna.
Olimpiadi? L’abbiamo assecondato volentieri. Rappresentare il proprio Paese facendo parte di una squadra nazionale: un’esperienza speciale. Si porterà via un’avventura umana importante, di grande crescita, come è successo in Davis. Non l’ho mai visto gioioso come in quei giorni. Ricordate quando si è messo a ridere con Sonego dopo aver preso una pallata in testa nel doppio? Ecco, quello è il vero Jannik.
Obiettivi? È pronto a vincere un major, già in Australia. Il fisico di Jannik è una priorità per il team: la base c’era già grazie al lavoro con Piatti, metterà su più massa procedendo per piccoli passi. Vanno protetti legamenti, giunture, ossa. Ora si fida molto di più del suo corpo, ha meno dolori, si conosce meglio”.
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