Uno sguardo al futuro: i possibili “crack” del 2024

La parte finale dell’anno è il periodo in cui solitamente ci si cimenta in due attività: tirare le somme e fare previsioni per il prossimo futuro. Oggi vogliamo dedicarci alla seconda, proponendovi una lista di giovani giocatori che nel 2024 potrebbero recitare il ruolo di protagonisti sui palcoscenici più prestigiosi del panorama internazionale o quanto meno farvi capolino con buoni risultati.

Uno sguardo al futuro: i potenziali “crack” del 2024

Avendo già raggiunto la top-20, attestandosi come il numero 17 al mondo in virtù dei quarti all’Australian Open, della semifinale allo US Open, del successo all’Atp 500 di Tokyo e di tanti altri buoni piazzamenti, inserire Ben Shelton all’interno di questa lista potrebbe risultare un po’ fuori luogo. Tuttavia, ci teniamo a farlo poiché riteniamo che il classe 2002 statunitense possa compiere nel prossimo anno un ulteriore step in avanti nella sua carriera. Magari aggiudicandosi un Masters 1000 o facendo il proprio ingresso tra i primi dieci al mondo. Le potenzialità ci sono, anche per migliorare il suo score nei tornei del Grande Slam, soprattutto sul cemento e sull’erba di Wimbledon (2T).

Altro nome da tenere d’occhio è quello di Arthur Fils, che, un po’ come il nostro Matteo Arnaldi, è chiamato a dare seguito all’exploit del 2023. Il francese, a differenza del ligure, sembrerebbe però un pochino più lanciato dell’azzurro, anche perché più giovane (è un classe 2004) di circa tre anni e già vincitore di un titolo Atp, il 250 andato in scena sulla terra battuta di Lione. In ogni caso, entrambi sono attesi da un’annata cruciale per il loro cammino in questo sport: migliorare il rendimento offerto nei mesi scorsi vorrebbe dire piazzarsi subito alle spalle dei top player del circuito. Posizione che occupa attualmente Jiri Lehecka, classe 2001 ceco, oggi numero 31 al mondo: con i quarti all’Australian Open e gli ottavi a Wimbledon, il nativo di Mladá Boleslav ha confermato le buone sensazioni trasmesse nel 2022. La prossima si prospetta anche per lui una stagione di fondamentale importanza.

Poi abbiamo Jack Draper, il cui talento è stato elogiato recentemente da Holger Rune e Casper Ruud. Il britannico, reduce da un’annata travagliata a causa di un infortunio alla spalla, è determinato a riprendersi il ruolo da protagonista che si era guadagnato durante il 2022 a suon di successi nel circuito Challenger. Essendo un classe 2001, vi sono tutti i margini per parlare di un vero e proprio potenziale “crack”. Lo ha dimostrato affermandosi all’UTS di Londra, esibizione disputatasi in questi giorni dove ha sconfitto in finale lo stesso danese.

Sulla falsa riga del ragazzo di Sutton vi sono Sebastian Korda e Dominic Stricker, i quali hanno già ampiamente dimostrato, seppur a sprazzi, le loro grandi qualità. Per la definitiva consacrazione a certi livelli, servirà solo un pochino di costanza di rendimento e una condizione fisica migliore, discorso che riguarda soprattutto il figlio d’arte americano.

Per il resto, ci sarà da seguire con molta attenzione il vincitore delle Next Gen Atp Finals Hamad Medjedovic, Luca van Assche (90 Atp, classe 2004), Alex Michelsen (97 Atp, classe 2004), Arthur Cazaux (130 Atp, classe 2002), Gabriel Diallo (139 Atp, classe 2001), Jakub Mensik (167 Atp, classe 2005) e, soprattutto, i nostri Flavio Cobolli (101 Atp, classe 2001), Luca Nardi (118 Atp, classe 2003) e Giulio Zeppieri (135 Atp, classe 2001). Tutti e tre gli azzurri hanno già calcato i campi del circuito maggiore e sembrerebbero avere quel quid in più per andare parecchio oltre l’ingresso in top-100 nel 2024. Staremo a vedere.