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Storie

Arnaldi si racconta, dagli inizi difficili senza coach al successo in Davis

In un’interessante intervista a Il Giornale, Matteo Arnaldi ha voluto raccontare la sua vita, dagli inizi difficili senza coach al clamoroso successo in Davis di poche settimane fa. Il tutto, condito con i suoi obiettivi per la prossima stagione.

Le parole di Matteo

Arnaldi è stato sicuramente una delle note più liete del tennis italiano nel 2023. Il giovane è entrato per la prima volta in top100, ha battuto un top10 al masters1000 di Madrid (Casper Ruud), ha raggiunto il quarto turno in una prova dello slam (allo US Open, sconfitto da Carlos Alcaraz) e vinto la Coppa Davis da protagonista.

Eppure, gli inizi per Matteo non sono stati semplici, come lui stessa racconta in un’intervista uscita ieri su Il Giornale.

Non avevo soldi per poter girare con il coach e così mi dovevo arrangiare. Questo mi ha aiutato a crescere, ad affrontare tanti problemi da solo e adesso questo fa la differenza. E sì, quella volta ho vinto il torneo. Ero un caso a parte: a quell’età c`è chi ha già lo sponsor e comunque la federazione sta aiutando molto i nuovi talenti.

Dopo la Georgia andai in Grecia, sempre da solo, perdendo in finale dopo essere stato male in campo per una congestione. Non c’era il medico e ho dovuto far da me, anche perché avevo il volo di ritorno alle 4 del mattino.

Da lì alla Coppa Davis? In realtà in finale sapevo che avrei giocato, ero preparato. L’esperienza di Bologna mi aveva aiutato molto e anche se ho perso la prima partita, era tutto programmato a farci stare bene.

Il mio forte è il fisico: mi piace la lotta e quando le partite si allungano ho sempre buone possibilità. Cosa migliorare? Tante cose, su tutte sicuramente il servizio. Ci stiamo lavorando. Obiettivi nel 2024? Quelli meglio non dichiararli prima. Diciamo che gioco il mio primo tabellone in Australia, parto bene. La stagione è lunga e chi sta in alto nel ranking è più avvantaggiato perché può fare meno tornei, mentre chi è indietro è costretto a giocare sempre per guadagnare punti. Ecco: vorrei poter riposare, ogni tanto”.

Stefano Maffei

Lavorare nel mondo dello sport è sempre stato il mio sogno. Da bambino speravo di entrarci come atleta, ma poi ho capito che sarebbe stato meglio sfruttare le mie competenze da social media manager e copywriter per provare a realizzare il mio sogno. Grazie ai miei studi ho potuto migliorare molto la conoscenza dell'inglese (livello C1), del portoghese brasiliano (C1) e dello spagnolo (B1). Le mie capacità di addetto stampa, web writer, content editor e SMM le ho sviluppate seguendo corsi di approfondimento (dedicati al mondo dell'ufficio stampa, della scrittura sul web e dei social media) e grazie all'esperienza a Tennis Fever e GoPillar Academy come Content & Social Media Manager. Inoltre, sto vivendo il sogno di poter girare il mondo seguendo il circuito Wta (tennis) in qualità di match analyst.

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