La stagione 2023 per il movimento maschile nostrano è stata nel complesso positiva. Tanto da poter attribuire all’Italtennis un meritato 8 pieno. L’exploit di Jannik Sinner e lo storico trionfo in Coppa Davis incidono molto nella valutazione, certo. Ma a bilanciare le annate abbastanza deludenti dei vari Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini, vi è anche l’affermazione di alcune giovani leve sul panorama internazionale. Su tutte quella di Matteo Arnaldi, protagonista di un’ascesa improvvisa che lo ha condotto alle porte della top-40. Detto questo, non perdiamo altro tempo e andiamo a vedere quali sono le pagelle di Tennis Fever per quanto riguarda i singoli.
Italtennis, è tempo di bilanci: le pagelle degli azzurri
Cominciamo, ovviamente, dalla punta di diamante del movimento azzurro, ovvero quel Sinner capace di raggiungere la quarta posizione del ranking mondiale e trascinare la selezione nostrana al successo in Coppa Davis. A Jannik – ed evitiamo di soffermarci per l’ennesima volta sui miglioramenti e sui risultati ottenuti – diamo un 9 tondo tondo, che sarebbe stato un 10 se fosse riuscito ad imporsi in una prova del Grande Slam e un 9.5 qualora avesse centrato almeno la finale. Ma per questo ci sembra che abbia ancora un po’ di tempo avanti…
Ampiamente positivo anche il 2023 di Arnaldi, piacevolissima sorpresa della stagione che si è appena conclusa. Il classe 2001 ligure ha iniziato l’anno fuori dalla top-100 e l’ha concluso alla piazza 44 togliendosi belle soddisfazioni nel circuito maggiore, dopo una lunga gavetta trascorsa tra un Challenger e un altro. Già questo basterebbe a promuoverlo con un voto alto, ma se a ciò aggiungiamo che è stato determinante per l’affermazione italiana in Davis, battendo in finale Alexei Popyrin, allora Matteo si merita un bell’8 senza ombra di dubbio.
Adesso, però, veniamo alle note ‘dolenti’. In primis quella che riguarda Musetti, al quale diamo un 6- sulla fiducia per evitare di rimandarlo. Il toscano, dopo una buona partenza condita dal best ranking alla numero 15, è progressivamente sprofondato in una crisi di gioco e di risultati che gli ha visto chiudere la stagione con sei sconfitte consecutive. Ciò che preoccupa di Lorenzo è che sembrerebbe entrato in un turbine negativo a livello mentale che gli impedisce di esprimersi in maniera serena. L’auspicio è che l’innesto di Barazzutti all’interno del suo staff possa invertire il trend.
Sufficiente pure Sonego, ma purtroppo non possiamo andare oltre il 6. Perché se è vero che Lorenzo ha dato un contributo fondamentale all’ItaDavis – sia nella fase a gironi si a Malaga – è altrettanto vero che il suo 2023 si è concluso col modesto score di 30 vittorie e 31 sconfitte. Un bottino decisamente al di sotto delle aspettative per il suo potenziale.
Chi invece il suo potenziale non ha nemmeno avuto modo di provare ad esprimerlo è il povero Berrettini, reduce da un’annata maledetta, contrassegnata da infortuni più o meno gravi. A Matteo, che dopo essersi separato da Santopadre ha iniziato una nuova collaborazione con Francisco Roig, va un S.V e i nostri più sinceri auguri di un pronto riscatto nel 2024.
Tornando alle note liete, ci teniamo ad assegnare un bel voto a Flavio Cobolli, la cui stagione è decollata pian piano dopo un inizio altalenante. Il 21enne romano, entrato per la prima volta in carriera in top-100 (best alla 95, oggi alla 101) nel mese di ottobre, ha impreziosito il suo 2023 con la partecipazione alle Next Gen Atp Finals e un titolo Challenger: si merita un 7 pieno, con la speranza di vedergli fare lo stesso percorso di Arnaldi.
Bene anche Luciano Darderi, attuale nona forza del panorama nostrano. L’italo-argentino, soprattutto null’ultima tranche dell’anno, ha mostrato buoni progressi sotto l’aspetto tecnico tattico – il fisico è già al top – ed è riuscito a spingersi alla posizione 128 della classifica. A lui va un 6+, e rinnoviamo il discorso fatto poc’anzi per Cobolli.
Veniamo, quindi, a Luca Nardi e Giulio Zeppieri, ai quali attribuiamo un semplice 6 dettato da un semplice ragionamento: il pesarese e il laziale sono i due giocatori con il miglior bagaglio tecnico tra le giovani leve azzurre, di conseguenza ci saremmo aspettati di trovarli più su in classifica (oggi sono rispettivamente 118 e 135). La sensazione è che debbano ancora fare un piccolo step a livello mentale per ottenere quella continuità di rendimento (anche all’interno di una stessa partita) che può portarli stabilmente tra i primi cento. Al contempo, però, c’è da sottolineare che entrambi hanno vinto titoli Challenger nel corso del 2023 e Nardi ha inoltre partecipato alle Next Gen Atp Finals. Il loro bilancio non può che essere sufficiente.
Dulcis in fundo, facciamo un discorso a parte per Fabio Fognini. Al vecchio lupo ligure – 36 anni a maggio – diamo un 7 per la caparbietà mostrata nel rimettersi in gioco partendo dalla cadetteria. Alla sua età e con il suo curriculum, in pochi lo avrebbero fatto. Peccato che non tutti abbiano apprezzato appieno i suoi sforzi. Speriamo riuscirà almeno a beneficiarne per un 2024 all’insegna di qualche ultimo coup de theatre.
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