Nicola Pietrangeli, a margine del terzo convegno Medicina e Scienza dello Sport (di Orizzonti della Medicina) tenuto nell’UniCamillus, ha parlato del ritorno nel circuito di Matteo Berrettini. Il capitano della Coppa Davis 1976 è sicuro che il romano potrà dare un grande contributo all’Italia di Filippo Volandri.
L’incoronazione di Pietrangeli
Berrettini, dopo mesi di assenza dovuti all’infortunio patito al secondo turno dello US Open contro Arthur Rinderknech, è pronto a tornare in campo. Il romano, però, con tutta probabilità dovrà aspettare l’Australian Open, visto che nei tornei precedenti (a meno di numerosi ritiri) non rientra nei tennisti direttamente ammessi al tabellone principale.
Nelle scorse ore, inoltre, ha rivelato il nome del successore di Vincenzo Santopadre. Si tratta di Francisco Roig, storico braccio destro di Carlos Moya e Toni Nadal nel team di Rafael Nadal. Con il nuovo coach, Berrettini cercherà di risalire una classifica che lo vede appena dentro la top100 (attualmente è al numero 92 del ranking Atp). Non sarà semplice, ma l’obiettivo deve essere quello almeno di rientrare tra i migliori 30 giocatori del mondo per avere una testa di serie negli slam ed essere ammesso nei main draw dei tornei di tutto il mondo. Si spera, dopo anni di calvario, senza alcun problema fisico.
Della rinascita di Matteo è sicuro Pietrangeli che, in un recente intervento pubblico (poi riportato dall’Ansa), ha esposto il suo giudizio sul romano.
“Con il ritorno di Berrettini non ce n’è più per nessuno. Abbiamo una squadra che partirà come quella da battere. La coppa Davis è diversa da tutti gli altri tornei. Il tennis è uno sport individuale e la Davis piace ai tennisti perché c’è casino, spirito di squadra. Giochi non solo per te o per i tuoi compagni, ma per la maglia azzurra e il tuo Paese”.
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