Siamo arrivati quasi alla conclusione di una stagione da urlo, che ha visto l’avvicendarsi di molti protagonisti nelle prime posizioni del mondo. Oggi, vogliamo riavvolgere il nastro delle emozioni e rivivere, attraverso le parole dei protagonisti, la top5 dei match più entusiasmanti che ci sono stati a livello slam.
Stefanos Tsitsipas e Dominic Thiem hanno dato vita a partite molto interessanti durante tutta la stagione. I due tennisti, a Wimbledon, si sono superati in un match diviso in due giorni, con continui cambi al vertice e un finale degno dei migliori thriller.
“Si è trattato di una partita molto stressante, non lo nego. Siamo stati in campo non so per quante ore. Ad un certo punto ho pensato che stessimo ricopiando la partita di Isner contro Mahut. Abbiamo lottato entrambi, abbiamo messo in scena un bello spettacolo. Spero che i tifosi si siano divertiti” (Tsitsipas).
Partita che non ricordiamo con grande gioia, ma che ha tirato fuori il meglio di Jannik Sinner per la prosecuzione della stagione dopo una delusione. Alexander Zverev, approfittando dei problemi di crampi nel secondo e nel terzo set, riesce a portarsi in vantaggio. Poi la resurrezione di Sinner nel quarto set e il colpo di scena nel quinto, dove il tedesco torna ingiocabile e si guadagna la vittoria nella partita più lunga dello slam americano in questa stagione.
“Credo di poter dire di essere tornato, giusto? Questo è ciò per cui vivo, questo è ciò che amo fare con tutto me stesso. Mi auguravo di poter giocare un pochino meno, ma l’anno scorso, quando non potevo giocare, mi mancavano momenti come questi. All’una e mezza di notte, di fronte al tutto esaurito sull’Arthur Ashe. Non c’è nulla di meglio al mondo” (Zverev).
Andrey Rublev, dopo una partita all’inseguimento, riesce a recuperare un quinto set praticamente già vinto da Holger Rune (nonostante i crampi) e ad accedere ai quarti di finale dell’Australian Open in un’atmosfera di stupore generale.
“Nella mia vita non sono mai stato in grado di vincere questo tipo di partite. È la prima volta che ci riesco: è speciale vincere all’Australian Open in questo modo e ad arrivare ai quarti di finale. Si tratta di qualcosa che ricorderò per tutta la mia vita. Non ho parole, sto tremando dall’emozione” (Rublev).
Un altro ricordo non proprio felice per i colori azzurri, visto che segna l’inizio dell’incredibile discesa nel ranking da parte di Matteo Berrettini. Dall’altra parte della rete un immortale Andy Murray, che nel torneo si dimostra il tennista delle rimonte folli.
“Ho lavorato molto con il mio team per tornare ad essere in grado di fare partite del genere in questi stadi e battere avversari del calibro di Matteo. Questa sera ha pagato tutto il sacrificio fatto”.
Prima finale in carriera per Carlos Alcaraz contro l’imbattibile Novak Djokovic. Una partita che sembra nettamente indirizzata verso il serbo, fino all’errore banale nel tiebreak del secondo set. Da lì in poi inizia un’altra battaglia senza esclusione di colpi fino al quinto set decisivo.
“Dopo il primo set mi sono detto ‘Carlos, alza il livello sennò tutti rimarranno delusi dalla tua partita’” (Alcaraz).
“Fantastico, che qualità messa in campo alla fine del match. Quando eri alle strette, sei riuscito a servire alla grande e a giocare in maniera perfetta. Ti meriti la vittoria” (Djokovic).
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