Hamed Medjedovic ha vinto, a sorpresa, le Next Gen Atp Finals di Gedda. Andiamo alla scoperta del giovane serbo, cresciuto sotto l’ala protettiva di Novak Djokovic e suo pupillo da dieci anni.
Chi è Medjedovic?
La Serbia ha già il sostituto di Djokovic? Sarà il tempo a dirlo, ma Medjedovic in questo 2023 ha posto le basi per quello che potrebbe essere un futuro roseo nel circuito Atp. Facciamo, però, un passo indietro e andiamo a scoprire chi è il serbo che ha stupito tutti alle Next Gen Atp Finals di Gedda.
Hamed nasce nel piccolo paese di Novi Pazar, dove rimane fino ai 10 anni, giocando a tennis sotto la guida del coach Edis Fetic. Proprio il giorno del suo compleanno, come da lui raccontato, conosce Djokovic, che lo porterà ad allenarsi a Belgrado nella sua accademia.
“È stata una sorpresa, era il mio nono o decimo compleanno. Ricordo che mi stavo allenando, e mio padre mi disse: ‘Vieni, dobbiamo andare da un’altra parte’. Siamo usciti insieme al mio coach, poi ho capito che stavamo andando al suo circolo. Fino all’ultimo non potevo credere che l’avrei incontrato. Ricordo che lo stavamo aspettando e dal nulla si è palesato. Quando l’ho visto, ero abbastanza scioccato”.
Da quel momento in poi, Nole ha assistito finanziariamente lo sviluppo tennistico del giovane e gli ha permesso di allenarsi nel Novak Tennis Center.
Nonostante gli sforzi, a livello giovanile non ci sono stati particolari acuti. A livello juniores, il best ranking è stato il numero 9 del mondo (2021), con gli ottavi raggiunti al Roland Garros e tre titoli (tra cui il J1 di Berlino).
L’esordio tra i grandi è arrivato, grazie ad una wildcard fornita dallo stesso Djokovic, nel 2021 all’Atp250 di Belgrado. Un’eliminazione al primo turno con il futuro finalista Alex Molcan che aveva fatto intravedere qualcosa di buono.
L’anno successivo arrivano i primi titoli: due M15 negli ITF di Antalya e un M25 ad Ulcinj (Montenegro), prima del Challenger di Luedenscheid (Germania). Tutti i titoli sono arrivati sulla terra, un particolare non da poco visto che si tratta della sua superficie preferita.
Il 2023 è stato, senza ombra di dubbio, il migliore nella sua giovanissima carriera. Sono arrivati tre successi nel circuito Challenger (Szekesfehervar e Mauthausen, entrambi sulla terra, e Maiorca, cemento), la qualificazione a due tornei dello slam (Roland Garros e Wimbledon) e due semifinali agli Atp250 di Gstaad ed Astana. Oltre a questi risultati, ha fatto parte della spedizione serba in Coppa Davis insieme al capitano Viktor Troicki (suo allenatore).
La ciliegina sulla torta (che gli è valsa anche mezzo milione di euro) è arrivata sul cemento di Gedda, dove Hamed ha stabilito un paio di record. Il serbo, in cinque partite, ha scagliato 69 ace (record del torneo), oltre ad essere il tennista con il peggior ranking della storia a vincere la competizione.
Medjedovic, infatti, è numero 110 della classifica Atp e dovrà fare le qualificazioni per partecipare all’Australian Open 2024.
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