Se l’Italia ha trionfato in Coppa Davis lo deve anche e soprattutto a Jannik Sinner, vincitore a Malaga di tre incontri di singolare e due incontri di doppio. Il più importante contro Novak Djokovic, in cui è arrivato ad un passo dal baratro – e con lui la selezione azzurra, già sotto 0-1 a causa della sconfitta di Musetti -, quando il serbo si è portato sullo 0-40 nel decimo game del terzo e decisivo set.
In quel momento, l’altoatesino ha saputo gestire una pressione enorme riuscendo a fronteggiare con successo tre match point consecutivi e andando poi ad imporsi con un 7-5. Un clamoroso colpo di reni che gli è valso gli elogi del mondo intero e l’accostamento a mostri sacri del passato. Il suo coach Darren Cahill, ad esempio, ha elogiato l’azzurro paragonandolo a due ex numeri uno al mondo e vincitori Slam.
Le osservazioni di Cahill su Sinner
In una recente intervista rilasciata a Il Corriere dello Sport, Cahill ci ha tenuto ad esaltare Sinner sottolineando: “La sua più grande virtù è la capacità di adattarsi a tutti i tipi di situazioni ed è un ragazzo molto maturo per la sua età, in questo senso mi ricorda un po’ come Borg e Wilander gestivano la pressione“. Poi ha aggiunto: “Sorride sempre, è molto intelligente e competitivo, e creare un’ottima atmosfera ovunque vada”.
L’australiano ritiene che i cambiamenti più significativi apportati da Sinner a livello tecnico riguardano due colpi in particolare: “Non sono sorpreso dal livello a cui ha giocato nelle ultime due settimane della stagione, perché so quanto ama questo sport e come lavora. Ha imparato molto negli ultimi due anni, e il suo miglioramento è stato evidente anche in alcuni colpi, come ad esempio il rovescio tagliato e il diritto, che è uno dei più impressionanti che ho visto nella mia carriera”.
Cahill ha inoltre rivelato che non sarebbe sorpreso se Jannik Sinner decidesse di cambiare coach nel caso in cui si rendesse conto di aver bisogno di altro. “Da ora in poi so che è pronto a fare qualsiasi cosa per continuare a migliorare. Ha la volontà di fare aggiustamenti tecnici, tattici, nutrizionali e tutto ciò che gli può essere chiesto. Non mi stupirei se tra qualche anno capisse chi ha bisogno di qualcosa di diverso da me”, ha detto l’australiano. Infine ha concluso con una previsione: “So che avrà un enorme successo, indipendentemente dagli allenatori che lo accompagneranno”.
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