Adriano Panatta, in uno degli ultimi interventi con la Rai, ha lanciato una provocazione molto interessante. Il campione della Coppa Davis del 1976 ha parlato di come Jannik Sinner potrebbe spingere al ritiro Novak Djokovic.
La provocazione di Adriano
I miglioramenti di Sinner negli ultimi mesi sono sotto gli occhi di tutti. Da ottobre in poi l’azzurro è stato un rullo compressore ed ha portato a casa i successi agli Atp500 di Pechino e Vienna (sconfitto in finale in entrambe le occasioni Daniil Medvedev, con cui non aveva mai vinto in carriera) e la finale alle Atp Finals. Proprio a Torino Jannik ha battuto per la prima volta in carriera Holger Rune e Djokovic (ai gironi) e di nuovo Medvedev nelle semifinali.
Poi la ciliegina sulla torta è arrivata questo fine settimana. L’azzurro ha riportato la Coppa Davis in Italia dopo 47 lunghi anni, sconfiggendo in semifinale proprio Nole (a cui ha annullato anche tre match point consecutivi).
Da zero vittorie con il serbo a due nelle ultime due settimane: un rullino niente male con un tennista che non perde praticamente mai (la sconfitta in Davis non arrivava dal 2011).
Proprio per questo motivo, intervenuto a margine dell’importante vittoria dell’insalatiera d’argento, Panatta (membro della storia spedizione di Santiago del Cile del 1976) ha lanciato una provocazione circa il ritiro dell’attuale numero 1 del mondo.
“Secondo me, se Sinner dovesse sconfiggerlo altre due o tre volte nel 2024, diverrebbe l’incubo di Djokovic, spingendolo al ritiro. La storia ci insegna che solitamente si ripete: Bjorn Borg ha smesso con l’arrivo di John McEnroe, McEnroeo si è ritirato quando è arrivato Boris Becker”.
L’obiettivo nel 2024 per Sinner? Beh, la prima vittoria slam e provare a raggiungere la vetta della classifica Atp. Poi si penserà al ritiro di Djokovic.
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