Matteo Berrettini, a sorpresa, si è recato a Malaga per sostenere da vicino i propri compagni di Coppa Davis in vista dei quarti di finale (e non solo, speriamo). L’azzurro, che ha rilasciato una bella intervista in Spagna, ha raccontato le fasi post riabilitazione, tra pensieri di ritiro e nessun’invidia per i connazionali che stanno facendo bene come Jannik Sinner.
Il racconto di Matteo
L’Italia a Malaga avrà un tifoso speciale in più: Berrettini, infatti, da un paio di giorni è in ritiro con la nazionale azzurra per cercare di sostenere i compagni impegnati in Coppa Davis. Il romano si era già presentato a Bologna nelle qualificazioni e farà lo stesso anche in Spagna.
Matteo, come ha dichiarato a più riprese, è molto attaccato alla maglia azzurra e ogni volta riesce a dimostrarlo (dentro e fuori dal rettangolo di gioco). A margine del ritiro italiano, il finalista a Wimbledon 2021 ha voluto raccontare le tappe di una difficile riabilitazione, commentando anche i successi del suo compagno di Davis Sinner.
“Testa e corpo non andavano più insieme. Per la prima volta ho faticato a ritrovare gli stimoli per tornare in campo. Ho visto il buio. Ci sono state mattine in cui non avevo la forza di alzarmi e fare fisioterapia. Fortunatamente ho anche imparato a stare nel buio in questi anni. Mi è servito per riflettere e capire cosa volessi. Ho voluto fermarmi perché testa e corpo non andavano più insieme.
Mi mancava per la prima volta la voglia di andare in campo. Con il tempo, però, ho capito che è una delle cose che insieme alle persone che amo mi rende felice. E così, piano piano ho iniziato a risalire. Voglio godermi il viaggio per il rientro, tornare a fare un passo alla volta come facevo agli inizi. Inutile pensare di fare un passo di sei metri.
Sono venuto quando tutti i ragazzi hanno detto di sì. Per me è importante stare qui, respirare l’atmosfera delle competizioni.
Invidia di Jannik? Assolutamente no, anzi è uno stimolo a ripartire. Lui ha fatto cose straordinarie e merita di essere leader di questa squadra. Il gruppo è compatto e motivato, io spero di esserci alla prossima occasione. Intanto darò la mia spinta dalla panchina”.
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