Lo scenario era semplicemente da brividi, e lui ha risposto presente sfoderando una prestazione di alto livello. Contro il Novak Djokovic visto quest’oggi, però, c’era davvero poco da fare. Jannik Sinner ce l’ha messa tutta, ma il campione delle Nitto Atp Finals resta Nole, già vincitore delle edizioni 2008, 2012, 2013, 2014, 2015 e 2022.
L’attesissima finale, andata in scena in un Pala Alpitour gremito da oltre 13mila spettatori, si è conclusa in due set, conquistati dal numero uno al mondo sfoggiando il suo solito cinismo nei momenti decisivi. Come ad esempio nel quarto game del parziale d’apertura, quando ha costretto Sinner all’errore di dritto piazzando il primo allungo del match. Anche sfortunato, c’è da dire, il giocatore italiano, il quale si è trovato a fronteggiare una palla break per una chiamata sbagliata del giudice di sedia. Chiamata che, col senno di poi, avrebbe potuto essere modificata se si fosse appellato alla tecnologia. Non l’ha fatto Jannik, e questo gli è costato il 6-3 grazie al quale il serbo si è portato con la testa avanti.
Alla ripresa subito un altro scossone. Sempre ad opera del serbo, bravo a guadagnarsi tre palle break di fila e a punire l’azzurro alla prima chance a sua disposizione. Nei minuti successivi, Sinner si è un attimo smarrito, rischiando di trovarsi sotto 0-3, salvo poi rimettersi in carreggiata sulla scia di Djokovic. Quest’ultimo, dopo oltre un’ora condotta a un livello spaziale, ha mostrato qualche leggera crepa nel sesto game, con Sinner che ha avuto due occasioni consecutive per agganciarlo sul 3-3: entrambe annullate con il servizio, lasciando il giovane tennista italiano col volto sconsolato.
Dopodiché, Nole ha concesso a Sinner uno 0-30 ed una ghiotta opportunità per portarsi nuovamente a palla break. Opportunità sprecata dall’azzurro con un dritto schiantato malamente sul nastro, a campo quasi spalancato.
Scampato il pericolo, il serbo non ha più tentennato: anzi ha messo ancora Jannik alle corde. Alla fine, si è preso la seconda frazione con un 6-3, frutto di un altro break nel nono game (doppio fallo di Sinner sul match point).
Per il 24 volte campione slam si tratta del settimo trionfo alle Atp Finals, quello che gli è valso il primo posto dell’Albo d’Oro in solitaria staccando Roger Federer (6 titoli). Il nostro Jannik, invece, può consolarsi con la consapevolezza di aver ormai raggiunto le porte dell’olimpo di questo sport. La speranza è che possa oltrepassarle già nei primi mesi del prossimo anno.
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