Regole e punteggio, scopriamo come funzionano nel gioco del tennis per vincere una partita. Il calcolo del punteggio e le sue presunte origini fra storia antica, leggende e vecchie teorie.
Annoverato fra gli sport più amati al mondo, il tennis accomuna nella passione grandi e piccini. Chi si avvicina ne scopre il regolamento passo dopo passo. Ne apprezza l’elemento di sfida nel singolo così come nel doppio, e ne esplora le caratteristiche, osservando da vicino il campo da gioco e il terreno sul quale è possibile affrontarsi, considerando la soluzione erbosa, quella in terra battuta o in cemento.
Immancabile la conoscenza dello strumento principe con cui giocare, ovvero le racchette da tennis. Disponibili in varie misure, le racchette sono realizzate in peso e materiale diverso, da scegliersi in base alle peculiarità e preferenze del giocatore.
Termini quali servizio, fallo, sistema di punteggio e tipologia di torneo diventano più chiari approfondendo le informazioni che ruotano attorno a uno sport che è corretto considerare davvero completo per i tanti benefici che regala al nostro corpo. Il tennis, infatti, contribuisce a rafforzare le ossa, offre un ampio supporto in termini di prevenzione, amplia la capacità di movimento e coordinazione, potenzia l’attività cardiovascolare, consente al corpo di bruciare le calorie in eccesso e garantire il peso forma.
Nel tennis i punti si conteggiano aggiudicandosi game e set. Un set si conquista mettendo a segno 6 game. Per mettere a segno un game invece è necessario conquistare tutta una serie di punti, contraddistinti dalla sequenza 15, 30, 40.
Il punteggio funziona con un sistema ben definito:
Nel caso in cui i giocatori ottengono 1 punto a testa il punteggio è 15 pari, in caso di due punti e a testa il punteggio corrisponde a 30 pari.
Laddove si arriva a 3 punti a testa di norma si usa il termine parità. Solo i principianti usano dire 40 pari.
A chi si chiede perché nel conteggio dei punti si utilizzi la sequenza 15, 30 e 40 una prima spiegazione ci fa compiere necessariamente un salto indietro nel tempo, spingendoci sino al Medioevo nel territorio francese. Il riferimento va diretto allo scritto attribuito a Carlo di Valois-Orleans risalente al 1435, in largo anticipo rispetto al torneo di Wimbledon del 1887, mentre di ulteriori teorie si trova traccia nel 1555.
In fatto di congetture non manca l’ipotesi dell’orologio, che considera come in passato il punteggio del tennis fosse legato alle lancette, andando avanti di 15 minuti, poi 30 e 40.
È ancora la Francia a proporci un’altra possibile teoria, sfruttando un antico gioco come quello del “jeu de paume”, che prevedeva l’uso della mano al posto della racchetta. In questo gioco a ogni punto segnato il battitore poteva spostarsi avanzando di 15 piedi, poi 30 per arrivare al punteggio definitivo dei 40.
Nel tennis sono le regole stesse a mettere in chiaro la finalità del gioco, ovvero colpire la palla servendosi della racchetta. Per mettere a segno un punto la palla deve essere mandata al di là della rete, raggiungendo la metà campo dell’avversario. Il punto è sicuro se l’antagonista non riesce a ribattere la palla in seguito al primo rimbalzo oppure commette un evidente fallo.
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