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Nadal, tutto pronto per il ritorno? Zio Toni parla chiaro: “Vederlo competere lì…”

È sempre meno il tempo che ci divide dal 2024 e la domanda che si pongono milioni di appassionati è: quando rivedremo in campo Rafael Nadal? Lo spagnolo ha promesso che tornerà a competere il prossimo anno, ma ha anche specificato che ciò avverrà soltanto nel momento in cui sarà in grado di esprimersi ad alti livelli.

Bene, la sensazione è che quel momento stia per arrivare, lo confermano le parole di chi il maiorchino lo conosce molto bene. Ci riferiamo a Toni Nadal, zio del 37enne 22 volte campione slam.

Quando torno in campo Nadal? Parla lo zio Toni

Foto Atp Tour

Qualche mese fa Craig Tiley, direttore dell’Australian Open, dava per scontata la presenza di Rafa sul cemento di Melbourne. Presenza però mai confermata dal diretto interessato, che notoriamente ha sempre scelto la via della cautela in tali circostanze.

Adesso che l’argomento è tornato in auge, i colleghi di Radio Estadio hanno posto la fatidica domanda a Toni Nadal. Lo “Zio” non si è sottratto dal dare una risposta chiara e soddisfacente. “Lo vedo allenarsi ogni giorno, e ogni giorno va un po’ meglio”, ha affermato il 62enne di Manacor. “Penso che vederlo competere lì (in Australia, ndr) rientrerebbe nella norma”, ha aggiunto mostrando un buona dose di ottimismo.

Per quanto Nadal si sia già reso protagonista di ritorni miracolosi, stavolta si prospetta per lui una montagna da scalare. Per l’età avanzata, per la complessità dell’infortunio, per il lungo periodo di stop, ma anche per un aspetto riguardante il ranking Atp: non sarà testa di serie. “La situazione è complicata perché, se arriva pronto, dovrà affrontare questo ulteriore problema. Mio nipote di solito ha bisogno di sciogliersi nei primi turni, ma ora potrebbe beccare uno dei migliori giocatori all’esordio”, ha sottolineato Toni.

L’esperto coach iberico si è quindi soffermato su una delle questioni più discusse degli ultimi tempi: l’enorme stress fisico che porta i tennisti a subire infortuni o a dover scendere in campo in condizioni non ottimali. “Nello sport d’élite è quasi obbligatorio al giorno d’oggi giocare con il dolore, perché quando il corpo è spinto al limite, purtroppo, sorgono questi problemi”, ha detto. Infine ha concluso la sua analisi indicando la ragione per cui si verificano stanchezza e problemi fisici: “L’aumento della velocità della palla, quando va così veloce è più facile che qualcosa vada male fisicamente”.

Luigi Petrucci

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