Basilea, Rune perde e se la prende con l’Atp: fisioterapisti non all’altezza

Holger Rune sta attraversando uno dei periodi più difficili nella sua giovane carriera. Il danese, tornato in semifinale all’Atp500 di Basilea dopo diverse sconfitte ai primi turni, si è scagliato contro l’Atp e i suoi fisioterapisti, giudicati non all’altezza per curare i problemi degli atleti professionisti.

Lo sfogo di Holger

Rune sembra aver perso la bussola. Dopo un avvio di stagione scintillante sono arrivati i gravi problemi fisici che ne hanno interrotto lo sviluppo. Nelle ultime settimane, però, con l’arrivo in panchina di Boris Becker qualcosa sembra cambiato. Il danese è riuscito a rimettere insieme qualche vittoria di fila (contro Miomir Kecmanovic, Sebastian Baez e Thomas Etcheverry) e a spingersi fino alla semifinale all’Atp500 di Basilea. Lì è uscito sconfitto nettamente contro Felix Auger-Aliassime (che ha poi vinto il torneo in finale contro Hubert Hurkacz). Proprio durante la partita con il canadese, Holger (in uno scambio con l’arbitro) ha mostrato tutto il proprio malcontento verso i fisioterapisti dell’Atp.

Le mie gambe sono così tese perché i fisioterapisti dell’Atp non sono abbastanza bravi per curare i giocatori. Ecco il motivo. Perché tu pensi che sto giocando di m***a? La gente deve sapere che non sono bravi. C’è un fisioterapista che impiega dieci minuti per giocatore.

Potrei portare il mio fisioterapista ed è quello che farò. Giochiamo al nostro miglior livello in campo e dobbiamo avere fisioterapisti di alto livello”.

Il danese occupa attualmente l’ottava piazza della Race to Turin prima dell’ultimo evento dell’anno che precede le Atp Finals. Al masters1000 di Parigi-Bercy (dove ha trionfato nel 2022) deve dare il proprio massimo e cercare di difendersi dagli attacchi degli inseguitori. Su tutti, Hurkacz, Taylor Fritz e Casper Ruud che potrebbero scavalcarlo con un importante risultato in Francia. Ancora in lizza, ma solo con una vittoria e una sconfitta ai primi turni di Rune: Tommy Paul, Alex de Minaur, Frances Tiafoe e Karen Khachanov.

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