Spesso nel tennis le più grandi rivalità in campo si intrecciano con interessanti rapporti di amicizia al di fuori. Non sempre, ovviamente, è così, come rivelato da Novak Djokovic a più riprese. Oggi, però, vogliamo parlarvi di chi è riuscito a creare un rapporto di amicizia con il proprio più grande rivale sul rettangolo da gioco.
Roger Federer e Rafael Nadal rappresentano forse la più grande rivalità degli ultimi 20 anni, che ha dato vita a 40 scontri tra i due (24-16 per lo spagnolo). Nonostante ciò, i due sono sempre stati molto vicini fuori dal campo da gioco, come dimostrato nella Laver Cup 2022. Lo svizzero ha voluto proprio lo spagnolo al proprio fianco nell’ultima partita della sua carriera.
Chris Evert e Martina Navratilova hanno dato vita probabilmente alla più grande rivalità della storia del tennis femminile. Entrambe hanno vinto 18 prove dello slam (si sono affrontate in 14 finali) e hanno accumulato ben 80 scontri diretti (43-37 per Martina). Le due, però, hanno formato anche una coppia fortissima di doppio (due vittorie slam) e si sono aiutate molto durante le rispettive battaglie contro il cancro.
“Siamo semplicemente connesse sempre: ho aiutato Chris quando ha combattuto contro il cancro e lei ha fatto lo stesso con me. È stato incredibile. Ogni volta che mi sentivo giù, c’era un messaggio o una chiamata di Chris che mi ha fatto sempre tornare il sorriso”.
Nonostante si tratti di una rivalità che ha portato appena 14 incontri (bilancio in perfetta parità), gli scontri tra John McEnroe e Bjorn Borg hanno tenuto incollati tutti agli schermi delle televisioni tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80. Come detto dall’americano, l’unico rivale a cui tiene veramente anche fuori dal campo è lo svedese.
“Credo che la mia più grande soddisfazione è avere accanto a me ancora Bjorn. Credo che sia il mio unico rivale a cui tengo ancora molto. Con tutti gli altri litigo sempre”.
Borg e Jimmy Connors hanno dato probabilmente vita alla più grande rivalità degli anni ’70 (come numero di incontri). I due si sono sfidati per 23 volte (15-8 in favore di Bjorn) comprese quattro finali slam (due vittorie a testa). Lo svedese sembra essere stato l’unico ad entrare nel cuore di Jimbo, non proprio il più facile dei personaggi del circuito.
Carlos Alcaraz e Jannik Sinner rappresentano la rivalità del presente (4-3 per l’azzurro il parziale negli scontri diretti) e del futuro. Nonostante si contenderanno per anni i titoli più importanti, tra i due esiste un rispetto e un’amicizia che travalica la grande rivalità in campo.
“Abbiamo un bel rapporto fuori dal campo. Mi sento di dire che Carlos sia un buon amico. Certo, quando siamo in campo siamo un po’ più nervosi perché entrambi vogliamo vincere e odiamo perdere”.
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