Nelle ultime ore, hanno fatto molto discutere le parole (di rivalità e profonda ammirazione) di Carlos Alcaraz nei confronti di Novak Djokovic. Lo spagnolo ha ammesso di pensare costantemente a come battere il serbo. L’ex numero 1 del mondo, Jimmy Connors, in una recente puntata del suo podcast Advantage Connors ha voluto consigliare il due volte campione slam di non dare troppa importanza al suo rivale.
Djokovic e Alcaraz, in questo momento, sono i due veri dominatori del circuito Atp. Nel 2023 hanno vinto quattro slam (nell’anno precedente i successi erano stati due) e la quasi totalità dei titoli più importanti sono andati a loro. Da qui si è accesa una bellissima rivalità, che ha già regalato incontri epici (basti pensare alla finale a Wimbledon o quella al masters1000 di Cincinnati).
Mentre il serbo considera le sfide con il giovane spagnolo solamente come una bella e sana rivalità di fine carriera (assolutamente non paragonabile con quelle con Rafael Nadal e Roger Federer), Carlitos è completamente focalizzato su di lui. In una recente intervista, infatti, ha ammesso di allenarsi per battere Nole e che l’unico pensiero quando gioca nel suo stesso torneo è batterlo.
Una determinazione che ha pochi eguali nel circuito, ma che (alla lunga) può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Di questa idea è l’otto volte campione slam ed ex numero 1 del mondo Connors, che ha voluto consigliare Alcaraz durante il suo podcast.
“Il mio primo pensiero su quello che ha detto Alcaraz? Beh, nonostante la vittoria a Wimbledon, Djokovic per lui è una spina nel fianco. Deve essere attento a dire così perché se ci si prepara per affrontare un unico avversario poi si perde l’attenzione con gli altri.
Posso anche capire il pensiero ‘Se batto lui posso battere chiunque’, ma non sempre è così. Ogni tennista ha un gioco diverso, basta pensare a Sinner, che è il suo vero rivale ad oggi. Il suo modo di giocare, per esempio, è diverso da quello di Carlos, di Nole e di Daniil. Loro sono più grossi e più potenti.
Alcuni approfittano delle palle più corte, altri riescono a colpire un vincente anche dopo dieci scambi da lontano la riga di fondo campo, come Medvedev. Devi essere pronto ad affrontare chiunque. La scelta è tua. Io mi andavo ad allenare e pensavo solamente al mio gioco: pensavo che se mi fossi impegnato avrei potuto battere chiunque e non mi sono mai focalizzato su un singolo avversario”.
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