Angelo Binaghi, attraverso i microfoni di SuperTennis, si è congratulato con Jannik Sinner per il successo all’Atp500 di Pechino, definendolo il tennista italiano migliore di sempre. A margine anche la soddisfazione per la qualificazione alle prossime Atp Finals (mancano 30 punti affinché sia ufficiale).
Le parole di soddisfazione
Fino a qualche giorno fa erano in pochi a credere a un successo di Sinner al rientro nel circuito dopo lo US Open. Da lì più polemiche che campo, vista la mancata partecipazione alla Coppa Davis e il polverone mediatico alzatosi all’improvviso. Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, però, ha sempre difeso la scelta del pupillo di San Candido e, all’indomani dello storico trionfo a Pechino, ha voluto tessere le lodi di quello che definisce il miglior giocatore italiano di sempre.
“Quello che pensavo di Jannik Sinner l’ho detto a Bologna quando molti lo avrebbero voluto crocifiggere perché non aveva potuto partecipare al girone eliminatorio di Coppa Davis. Abbiamo il più forte giocatore nella storia del tennis italiano, nessuno è stato numero 4 del mondo a 22 anni e ha le potenzialità che ha Jannik. La vittoria del torneo di Pechino è solo una tappa di un percorso che ha costruito con il suo team e che punta a farlo diventare il più forte al mondo.
Partecipazione alle Finals a un passo? Fa sognare quelli che il biglietto ce l’hanno già, gli altri ho paura che non troveranno più posto. Stiamo battendo ogni record nella prevendita, arrivando al sold out in ogni sessione delle prossime Nitto ATP Finals. Abbiamo dimostrato di saperle organizzare e di avere un giocatore in grado di battere chiunque, tutti i più forti al mondo. Credo che sarà una festa, un evento sportivo irripetibile.
Il gioco migliorato? È stato ancora più importante averlo visto vincere tanti punti con il serve and volley. Questo consente di fare un passetto in più in questo cammino. Ce ne sono ancora altri, lui e il suo team li conoscono bene. Superare questi ostacoli fa parte del percorso in cui sa che ci vorranno tanta umiltà, tanta costanza e soprattutto tanto lavoro. Ma lui è un atleta, un campione che sa esaltarsi in queste situazioni perché sa quanto sia necessario il lavoro e quanto paga. È il miglior esempio possibile per i nostri giovani. Sono convinto che non cambierà nessuna delle sue abitudini perché è fermamente concentrato a raggiungere quell’obiettivo e solo quell’obiettivo. È un grande esempio che il mondo ci invidia”.
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