“Mio caro tennis”: la lettera d’amore di Stefanos Tsitsipas

Stefanos Tsitsipas, attraverso il sito ufficiale dell’Atp, ha voluto inviare una lettera d’amore al tennis. Il greco ha rivelato il suo desiderio di vedere i suoi futuri figli impegnati nello sport che ama per poter continuare il percorso da lui tracciato.

Le belle parole del greco

Tsitsipas, dopo un avvio di stagione esaltante con la prima finale in carriera all’Australian Open, si è un po’ perso. Nei mesi successivi sono arrivate molte delusioni e le vittorie importanti hanno iniziato a latitare. Nella vita privata, al contrario, tutto sembra andare per il meglio, grazie alla storia d’amore che sta vivendo con Paula Badosa.

Nelle scorse ore, il greco ha voluto scrivere una lettera d’amore attraverso il sito dell’Atp. Una lettera non per la sua Paula, ma per il tennis: sport che tanto gli ha dato e che spera che i suoi figli potranno continuare ad onorare.

“Mi sono sempre impegnato al massimo e ti sono molto devoto, mio caro tennis. Ogni singolo giorno, mi sento onorato di averti scelto. Nel futuro, spero che questo amore sia ricambiato. Spero che i miei figli potranno giocare con te, esserne parte, continuare a portare avanti l’eredità che gli avrò lasciato.

Uno dei più bei ricordi che mi hai lasciato è la prima vittoria in un masters1000 a Montecarlo, dove mi sento un po’ a casa. Ci andavo sempre da bambino e vincere lì mi ha fatto tornare in mente molte cose e ho sentito un po’ di nostalgia per i giorni che sono stati e non ci saranno più. È una sensazione che non scambierei per nulla al mondo.

Mi hai insegnato a prendere la vita così come si presenta, di non dubitare mai di me stesso e di continuare a guardare avanti, non importa il risultato.

La cosa speciale con te è che mi hai fatto sempre da rifugio, il mio rifugio senza regole né limiti all’immaginazione. Mi sono innamorato di te quando a otto anni ho vinto il mio primo torneo in Normandia.

Mi ricordo quando mi sono svegliato nel mezzo della notte e ho chiesto a mio padre di cancellare l’iscrizione che avevo a tutti gli altri sport perché avrei voluto giocare a tennis per tutta la mia vita”.