Colpo di scena durante la conferenza stampa del ricchissimo Atp500 di Pechino. Il nostro Jannik Sinner, prima dell’esordio ufficiale in Cina, ha parlato ai giornalisti, sottolineando il fatto di non essere ancora minimamente paragonabile a Carlos Alcaraz.
Una rivalità del futuro
Sinner contro Alcaraz, Alcaraz contro Sinner: nelle loro giovani carriere i due si sono affrontati in sei occasioni, con il punteggio fisso sul 3 a 3. Da subito addetti ai lavori e tifosi si sono immaginati una rivalità che si potesse protrarre per molto tempo e, probabilmente, non hanno tutti i torti.
Quello che, però, colpisce è la differenza di successi che i due finora hanno ottenuto. Lo spagnolo ha vinto due slam, quattro masters1000 ed è diventato il numero 1 del mondo più giovane della storia. L’italiano ha raggiunto una semifinale slam, ha vinto un masters1000 e ancora deve entrare in top5. Un po’ poco per potersi considerare come primo rivale del campione murciano. Lo stesso Jannik è di questa idea, come confessato nella conferenza stampa prima dell’inizio ufficiale dell’Atp500 di Pechino.
“Non riesco a vedere la nostra come una rivalità perché lui ha vinto molto più di me. In questo momento è un giocatore nettamente migliore. L’ha dimostrato in più occasioni. È già stato un paio di volte numero 1 del mondo e il suo rivale ad oggi è Novak Djokovic.
Dall’altro lato, c’è da dire che ogni volta che ci affrontiamo offriamo un bello spettacolo agli appassionati. Credo che entrambi riusciamo a dimostrare il meglio di noi stessi nelle nostre partite.
In questo momento mi sto concentrando più su me stesso che sugli altri. Devo riuscire a migliorare lo stato fisico perché sento che ho molto potenziale inespresso sotto questo aspetto. È per questo motivo che sto giocando molti meno tornei rispetto alla scorsa stagione, devo preparare il mio corpo ai tornei più grandi.
Sarei felice di essere il rivale di Carlos, ma non sono ancora pronta. Mi potresti rifare la stessa domanda in futuro? Vediamo, sento di avere il potenziale per esserlo, ma non ora. Non vedo l’ora di scoprire ciò che ci aspetterà”.
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