Quattro giocatori in top-20, undici in top-100, un’ondata di giovani talenti sempre più protagonisti del circuito maggiore: il tennis maschile americano sta vivendo una straordinaria fase di rilancio. L’ultima dimostrazione a riguardo è arrivata alla Laver Cup, torneo in cui 9 dei 13 punti valsi il successo al Team World sono stati a firma statunitense.
Fino a qualche tempo fa, si riteneva che il momento buio del movimento maschile statunitense, cominciato con l’uscita di scena dei vari Sampras ed Agassi, fosse destinato a durare ancora a lungo. Negli ultimi due o tre anni è invece arrivata la svolta, con l’esplosione di numerosi giocatori che adesso affollano che le primissime posizioni della classifica mondiale.
È il caso di Taylor Fritz, che dopo un inizio di carriera altalenante ha saputo attestarsi ad un ottimo livello di continuità prendendosi la top-10 (oggi è numero 8). È il caso di Frances Tiafoe, il quale è riuscito valorizzare il proprio bagaglio tecnico diventando molto più concreto rispetto al passato. Anche il tennista di origini africane è riuscito ad entrare nel novero dei migliori giocatori al mondo, prendendosi la decima piazza del ranking lo scorso 19 giugno (oggi è 11).
E che dire dei vari Tommy Paul (13), Ben Shelton (19) e Sebastian Korda (33)? Parliamo di giocatori già affermati, ma ancora molti giovani e che dunque hanno ampi margini di miglioramento. Soprattutto Shelton, per quanto fatto vedere in questo 2023, sembrerebbe destinato a recitare un ruolo importante nell’élite del panorama internazionale. In tal senso, la semifinale raggiunta allo US Open promette di essere solo un punto di partenza.
Ai nomi già citati si aggiungono quelli di Christopher Eubanks (32), Mackenzie McDonald (39), JJ Wolf (51), Marcos Giron (64), Brandon Nakashima (81) e Michael Mmoh (94): tutti giocatori che possono tranquillamente dire la loro nei tornei più prestigiosi del Tour. Lo abbiamo visto con Eubanks a Wimbledon in estate. Insomma, l’esercito stelle e strisce è ampio e forte. E guardando oltre alla top-100 troviamo tennisti come Maxime Cressy, Alex Michelsen, Emilio Nava o Jenson Brooksby che, stando alle loro qualità, sicuramente meriterebbero una posizione migliore.
In conclusione, tuttavia, non possiamo esimerci dal sottolineare che una nota stonata c’è nel rilancio del movimento maschile statunitense. Ci riferiamo alla deludente eliminazione alla fase ai gironi della Coppa Davis, maturata qualche settimana fa a causa delle sconfitte con Finlandia e Olanda. Lo ricordiamo, è dal 2007 che gli USA – la selezione più vincente di sempre a quota 32 – non riescono a portarsi a casa l’insalatiera più desiderata al mondo. Ecco, mettiamola così: la rinascita degli Stati Uniti troverà la sua consacrazione nel momento in cui questa missione sarà compiuta.
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