Matteo Berrettini è stato uno dei grandi assenti (sul campo) della fase a gironi di Coppa Davis svoltasi a Bologna. Nonostante l’infortunio, il romano è stato accanto ai suoi compagni per le partite contro il Cile e la Svezia. Al termine della cinque giorni, Matteo ha dichiarato ai microfoni di SkySports di volere puntare alle fasi finali di Malaga.
La carica di Matteo
Una delle immagini più belle della fase a gironi di Coppa Davis di Bologna è stata sicuramente la presenza di Berrettini al box degli azzurri nella seconda e terza partita del girone. Dopo la debacle con il Canada, infatti, il romano ha fatto tappa fissa a Bologna per incitare i suoi compagni a un traguardo che tutti si aspettavano e auguravano.
A Bologna, il finalista a Wimbledon 2021 ha ammirato le vittorie lontano dal campo, ma a Malaga vorrebbe essere lui il protagonista. Ai microfoni di SkySports, Matteo ha parlato così degli obiettivi da qui alla fine della stagione.
“La ripresa sta andando bene. Il mio infortunio è meno grave del previsto, fortunatamente o sfortunatamente ne ho avute tante di queste distorsioni e so quale sia il processo che mi aspetta. Sto meglio, dopo tutto quello che è successo quest’anno mi sentivo più infortunato dentro che fuori.
Ho dovuto recuperare soprattutto da questo punto di vista e devo dire che questi giorni a Bologna mi hanno aiutato molto a ritrovare le giuste sensazioni. Il pensiero di essere a Malaga è una motivazione in più.
Da quando ero bambino, ho sempre visto la Davis come una competizione nella quale vince la squadra che crea un gruppo molto forte. È quello che ci siamo detti con Volandri e i ragazzi, lo stiamo provando a fare.
Non importa chi gioca, è necessario essere compatti per un unico obiettivo. Devo essere egoista, sono venuto qui anche per me e per sentire quell’energia positiva. Uno stimolo per giocare a Malaga e recuperare ancora più in fretta. Se pensiamo al Canada dell’anno scorso che ha vinto da ripescato, credo che quest’anno la Davis non è cominciata bene per noi qui a Bologna, ma poi ci siamo qualificati. E ora sappiamo tutti che siamo una squadra molto pericolosa”.
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