US Open, Sinner esce dal campo in lacrime: cosa è mancato per battere Zverev (VIDEO)

MiJannik Sinner è uscito dal campo in lacrime dopo la sconfitta al quarto turno allo US Open. L’altoatesino si è arreso al quinto set di un’epica battaglia contro Alexander Zverev. Riavvolgiamo insieme il nastro della partita e vediamo cosa è mancato all’azzurro per battere il tedesco.

Prime in campo e resistenza

Sinner non è riuscito a guadagnarsi il remake del quarto di finale del 2022 contro Carlos Alcaraz. La partita che tutti aspettavano, come detto dallo stesso Zverev al termine della sfida con l’azzurro, non ci sarà. Lo spagnolo, nella serata italiana, ha sconfitto l’altro azzurro in gara, Matteo Arnaldi, e quindi non ci sarà nessuno dei nostri portacolori tra i migliori otto a New York.

Oltre ad Alcaraz e Zverev, infatti, si sono qualificati i due russi Andrey Rublev e Daniil Medvedev (che si sfideranno), Novak Djokovic, il suo avversario ai quarti Taylor Fritz e i due americani Ben Shelton e Frances Tiafoe.

Tornando a Sinner, quello che salta subito all’occhio vedendo le statistiche della partita è la bassa percentuale di prime palle in campo. Un problema che spesso si è palesato nei match dell’altoatesino e che, altrettanto spesso, è costato vittorie. Non possiamo dire che il motivo principale della sconfitta risiede nei problemi in battuta, ma basta dare un’occhiata ai numeri di Sascha per capire quanto ha influito. Il tedesco, nei set vinti, è stato pressoché perfetto al servizio e ha concesso le briciole al proprio avversario.

Un altro problema lampante è stata la tenuta fisica. Già al terzo set, infatti, Jannik ha dovuto fare i conti con i crampi, tanto che sembrava potesse capitolare da un momento all’altro. Poi nel quarto set si è ripreso (complice un calo vistoso dell’avversario) fino ad arrivare al quinto dove, per cause ovvie, entrambi i contendenti hanno abbassato il proprio ritmo (anche se, per dovere di cronaca, bisogna dire che Zverev sembrava più in forma nel quinto piuttosto che nel quarto parziale).

Un applauso, a prescindere dalle colpe e dai problemi fisici di Sinner, va sicuramente a Sascha che, a poco più di 12 mesi di distanza, è finalmente tornato quello del 2022 (prima del terribile infortunio nella semifinale del Roland Garros).

Le lacrime di Jannik

A fine partita, le immagini di Jannik in lacrime hanno fatto il giro del mondo. Questo a dimostrazione di quanto il giovane ci tenesse a fare bene a Flushing Meadows. Con ieri, si sono spenti i sogni di gloria (per ora) anche nel ranking Atp. Nonostante i tonfi di Holger Rune e Casper Ruud, l’italiano non riuscirà a guadagnare posizioni in classifica. Al contrario, da lunedì si troverà (almeno) in settimana piazza, scavalcato da Stefanos Tsitsipas (numero 5) e Andrey Rublev (6). Dietro di lui scapita Fritz che, qualora superasse Djokovic ai quarti, potrebbe avvicinarsi ancora di più all’azzurro.

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