La sconfitta di Sinner a Cincinnati? Ecco perché potrebbe valere più di una vittoria

Jannik Sinner, dopo il grande trionfo al masters1000 di Toronto, si è arreso all’esordio con Dusan Lajovic al masters1000 di Cincinnati. Una sconfitta sicuramente dolorosa, ma che può valere molto più di una vittoria in termini di esperienza e lezioni per il futuro.

Cosa è mancato e come ci si può migliorare

Sinner ha concluso la propria settimana all’ultimo masters1000 di Toronto sconfiggendo tutti i rivali che gli si sono fatti avanti nel suo cammino ed alzando al cielo il trofeo più prestigioso della sua giovane carriera.

Un trionfo che, occorre dirlo, ha portato un grande entusiasmo ed ha alzato sicuramente l’asticella nelle aspettative (già altissime) che abbiamo (da tifosi italiani) sul nostro portacolori.

Bisogna pensare, nonostante ormai siano quattro anni che ci fa compagnia nel circuito maggiore con una certa continuità, che nella giornata di ieri Jannik ha compiuto appena 22 anni e, per un giocatore di questa età, ci sta qualche passaggio a vuoto inaspettato. Quello con Lajovic è il classico esempio buono ad ogni stagione (come lo è stato qualche settimana fa quello con Yannick Hanfmann al Roland Garros o ancora più indietro con Francisco Cerundolo agli Internazionali d’Italia).

Passaggi a vuoto dovuti alla giovane età, alla scarsa esperienza di doversi presentare al torneo come favoriti (ormai bisogna considerarlo così anche nei masters1000 dopo Toronto) e a un calendario molto fitto che non concede pause nemmeno tra due tornei così importanti (come quello canadese e quello in Ohio).

Quindi, cerchiamo tutti di fare un passo indietro e accettiamo la sconfitta di Sinner contro un buon Lajovic (sì, un giocatore sulla via del tramonto, ma che ha pur sempre ottenuto una finale in un masters1000 in carriera). Non diamogli ancora più pressioni, lasciamolo giocare libero. Non cerchiamo di trovare una scusa ai suoi successi. In rete, infatti, in molti hanno voluto ricordare il valore degli avversari affrontati dall’altoatesino per vincere il masters1000 e per arrivare in semifinale a Wimbledon. Sorge, allora, spontanea una domanda: lui ci è riuscito, perché altri no e sono sempre gli stessi a vincere i tornei importanti?

Chi la partita l’ha vissuta

Vi vogliamo lasciare, in ogni caso, con chi Jannik l’ha affrontato (e sconfitto) ieri. Ecco come giudica Lajovic la partita andata in scena in Ohio.

Ovviamente sapevo che sarebbe stata dura perché ogni volta che affronti qualcuno che è in ottima forma e ha molta fiducia, non è mai semplice vincere.

Sapevo di aver servito molto bene negli ultimi due giorni; quindi, ho pensato che se avessi continuato così, avrei potuto dominare il punto dopo il servizio. Questo è quello che ho fatto la maggior parte delle volte nei miei turni di servizio.

Sono felice di aver finito in due set perché so che affrontare un terzo set contro questo tipo di giocatori sarebbe stata sempre molto più dura”.

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