Jannik Sinner è il nuovo campione del masters1000 di Toronto e il mondo dello sport ha celebrato in lungo e in largo il suo successo. Anche Simone Vagnozzi, nonostante non fosse in Canada, ha voluto parlare della grande vittoria ai microfoni del Corriere dello Sport.
Le parole di Vagnozzi
Sinner è riuscito a vincere il primo masters1000 della propria carriera a Toronto e ha raggiunto la posizione numero 6 della classifica mondiale. L’altoatesino è impegnato attualmente al masters1000 di Cincinnati e, qualora si togliesse altre grandi soddisfazioni, potrebbe addirittura ambire ad entrare nella top4 prima dello US Open (così da non dover affrontare Carlos Alcaraz, Novak Djokovic e Daniil Medvedev fino alle semifinali).
Di questo e di tutto ciò che potrebbe raggiungere nell’immediato futuro, ha voluto parlare il coach (insieme a Darren Cahill) dell’azzurro, Vagnozzi ai microfoni del Corriere dello Sport.
“E’ il primo coronamento del tempo e dell’impegno investiti in questi anni. La conquista del primo masters1000 è stata importante per Jannik, ci era già andato vicino a Miami e a Montecarlo. Aver vinto significa molto a livello mentale.
Non abbiamo parlato molto. Jannik doveva ancora andare in conferenza stampa per poi correre a prendere l’aereo in direzione Cincinnati. È stato un veloce, ma bellissimo momento di condivisione. Non esiste più il Sinner che vince quando le accelerazioni vanno a buon fine e perde se arrivano gli errori. Sta imparando a gestire tante diverse situazioni. In una parola: è più solido.
Jannik ha inserito nel proprio repertorio variazioni come la smorzata, la volée in controtempo e soprattutto sa giocare maggiormente sull’avversario. Prima pensava ai propri colpi, ora ragiona di più in base ai punti deboli dei rivali. Servizio? La percentuale dei punti vinti con la prima è in crescita, così come la velocità media. Può e deve migliorare ancora nell’uso. Sarà importante inserire altri tipi di battuta, come kick, slice o ‘al corpo’, per aumentare la percentuale, che a volte è un po’ bassa”.
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