Quando McEnroe preferì bruciare anziché spegnersi lentamente

John McEnroe si è ritirato ufficialmente dalle competizioni nel 1992, salvo un’apparizione nel 1994 a Rotterdam (sconfitta al primo turno con Magnus Gustafsson) e in doppio misto a Wimbledon nel 1999 (arrivando in semifinale al fianco di Steffi Graf). Nel 1991, ancora in forma e testa di serie dei tornei, sapeva già che non avrebbe voluto continuare a giocare per sopravvivere tra la posizione numero 15 e 20 del ranking.

La voglia di vincere contro i migliori

McEnroe è stato sicuramente uno dei protagonisti assoluti della fine degli anni ’70 e per tutti gli anni ’80 del nostro tennis. Ha dato vita ad incredibili rivalità con Bjorn Borg e Jimmy Connors, fra gli altri. Proprio al termine di una partita contro l’americano nel torneo indoor di Basilea, aveva detto la sua sul momento ideale per ritirarsi.

In quella competizione, John (testa di serie numero 8) era riuscito a vincere con Thierry Guardiola, suo fratello Patrick e Christian Bergstrom. Poi la vittoria netta contro Jimbo (61 63) prima della sconfitta in finale con Jakob Hlasek (76 60 63), suo giustiziere anche nella finale di doppio.

Mi aspettavo che la partita fosse un po’ più complessa perché Jimmy è un grandissimo giocatore. Questo è stato il miglior match dell’anno per me. Il mio gioco ha raggiunto un livello incredibile oggi.

Non cambierò, però, il mio pensiero sul ritiro. Vorrei poter battere il numero 1, 2, 3 o 4 del mondo, ragazzi come Boris Becker, Ivan Lendl o Stefan Edberg. Per me non è soddisfacente sopravvivere attorno alla posizione numero 15 o 20 del ranking. Sono altrettanto sicuro che non è soddisfacente anche per Jimmy”.

Un concetto ribadito più volte in quella stagione dall’americano che, effettivamente, dirà definitivamente basta al tennis giocato nel 1992 (ad eccezione delle due sporadiche apparizioni sopra citate). Insomma, come direbbero i Pinguini Tattici Nucleari in uno dei loro ultimi successi “Meglio bruciare che spegnersi lentamente. L’ha detto chi non deve illuminare gli altri”.

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