Perché a Wimbledon non si gioca oltre le 23? Ecco i motivi del “coprifuoco”

Ce lo chiedete in molti e, arrivati quasi alla metà della seconda settimana di Wimbledon, occorre darvi una risposta: perché esiste il coprifuoco delle 23 nonostante il tetto? La decisione di interrompere le partite è arrivata nel 2009, anno in cui è stata montata la copertura sopra il Campo Centrale.

Perché il coprifuoco?

Nell’edizione 2023 sono già due le partite interrotte sul Campo Centrale per non infrangere il coprifuoco. Stiamo parlando dei match tra Andy Murray e Stefanos Tsitsipas (2 a 1 per il britannico, che ha poi perso il giorno successivo) e Novak Djokovic e Hubert Hurkacz (2 a 0 per il serbo, che ha vinto in quattro set nella giornata di ieri).

Il motivo per cui le partite non sono finite? Perché avrebbero facilmente infranto il muro immaginario delle 23, orario in cui non si può più giocare e gli spettatori devono uscire dall’All England Club. Una decisione che ha fatto storcere il naso a più di qualcuno perché, con la presenza del tetto e delle luci artificiali, non ci sarebbe alcun problema a continuare le partite.

La risposta, però, va ritrovata nel trasporto pubblico che collega il circolo alla città di Londra. Le metro, durante i giorni della settimana, smettono di circolare a mezzanotte e, dal Campo Centrale, uno spettatore impiega circa 15 minuti prima di arrivare alla stazione più vicina. L’obiettivo, in poche parole, è quello di permettere a tutti di tornare a casa prima che il trasporto pubblico smetta di funzionare.

Allora la domanda sorge spontanea: perché non iniziare prima il programma in modo da non dover recuperare una partita nel giorno successivo? La risposta arriva direttamente dal CEO dell’All England Club, Sally Bolton.

“Lo facciamo perché vogliamo permettere al pubblico di godersi una giornata piena tra i campi di Wimbledon. I giocatori trovano già gli spettatori ai loro posti e questo rende tutto più magico. Quando gli appassionati comprano un biglietto, vogliono godersi ogni singolo momento ai Championships. Vogliono godersi le partite sui campi secondari, mangiare qualcosa e assaggiare le fragole con la crema. Dobbiamo capire le loro esigenze”.