Il tennis, si sa, è uno sport seguito in tutti gli angoli del mondo. Tennisti e tenniste sono per molti appassionati degli eroi sempre al centro dell’arena e della scena. I loro gesti, le loro espressioni, le loro abitudini (in campo e fuori) diventano oggetto di analisi, osservazione, ammirazione, discussione a livello globale. Spesso anche più di altri sport, perché parliamo probabilmente della disciplina più individuale e individualistica di tutte.
Per questo, oltre che alle gesta in campo, l’attenzione di addetti ai lavori e tifosi si concentra sovente su quello che potremmo definire il contorno: il cappellino messo in una determinata maniera, il calzino un po’ più su o un po’ più già, la maglietta con il colletto o a giro collo, la fascetta o il polsino e via di questo passo.
In questo senso non poteva passare inosservato il borsone con il quale si è presentato in campo per il suo esordio all’edizione 2023 del torneo Wimbledon (dove tutto ciò che abbiamo scritto qua sopra è amplificato all’ennesima potenza) Jannik Sinner: una sacca assolutamente inusuale per un campo da tennis, disegnata e realizzata per lui da Gucci, di cui il tennista altoatesino è diventato da poco brand ambassador.
La borsa di Gucci è diventata così il principale argomento di discussione degli appassionati di tennis sui social, anche perché si tratta di una prima volta assoluta: mai, infatti, un brand esplicitamente così lussuoso aveva messo piede sul Centrale di Wimbledon attraverso un suo testimonial. Una situazione che ha attirato l’attenzione di fotografi e tifosi sul campo e scatenato diversi commenti (molti positivi, altrettanti negativi sui social).
Addirittura il New York Times ha dedicato un articolo a questa novità assoluta. Proprio al prestigioso quotidiano statunitense Sinner ha concesso alcune dichiarazioni: “Volevo che la borsa fosse comoda da trasportare e contenesse abbastanza per contenere tutte le mie cose. La mia priorità era la funzionalità“.
Di sicuro il tennista altoatesino ha rotto una lunga serie di tabù, primo tra tutti quello riguardante il rigidissimo dress code di Wimbledon, che, come noto, impone a tutti i tennisti e le tenniste l’uso del bianco come monocolore per chi scende in campo. Per questo Sinner (e Gucci) hanno dovuto ricevere una tripla approvazione: da parte dell’ITF, dell’ATP e di Wimbledon.
Insomma, la questione del “borsone di Gucci” ha preso inevitabilmente la scena, facendo passare in secondo piano l’ottimo esordio dell’italiano, che si è liberato in tre set (triplo 6-2) dell’argentino Juan Manuel Cerundolo (non un avversario temibilissimo, a differenza del fratello Francisco, che l’aveva eliminato a Roma) e si è guadagnato l’accesso al secondo turno, dove lo attende un altro argentino, Diego Schwartzman.
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