Come nasce e in cosa consiste il dress code di Wimbledon: il decalogo

Se si pensa a Wimbledon vengono in mente due colori: il verde dell’erba e il bianco che veste i giocatori impegnati nel torneo. Sul prato londinese abbiamo recentemente detto già tutto, dunque non ci resta che andare a scoprire di più sul Dress Code.

WIMBLEDON E IL BIANCO: UNA STORIA CHE RISALE ALLE ORIGINI DEL TORNEO

La motivazione per cui i protagonisti possono indossare esclusivamente un abbigliamento bianco risale alle origini della manifestazione. In particolare, alla decisione degli eleganti soci del circolo “All England Lawn Tennis and Croquet Club”, che ritenevano ‘poco chic’ le macchie di sudore che apparivano sulle magliette colorate dei tennisti durante i match. Da allora, il regolamento si è arricchito sempre più di ulteriori dettami. Di seguito la lista completa.

WIMBLEDON, TUTTE LE REGOLE SUL VESTIARIO: IL DECALOGO

Le rigide regole sono elencate sul sito ufficiale di Wimbledon:

– I concorrenti devono essere vestiti con un abbigliamento che sia quasi interamente bianco.
– Il bianco non include il bianco sporco o il crema.
– Sul completino non possono esserci disegni. È accettabile un unico bordo colorato intorno allo scollo e intorno al polsino delle maniche, ma non deve essere più largo di un centimetro (10 mm).
– Il colore contenuto nei motivi sarà misurato come se fosse una massa solida di colore e dovrebbe essere all’interno della guida di un centimetro (10 mm). Non sono ammessi loghi fantasiosi o motivi particolari.
– La parte posteriore di una camicia, un vestito, una maglia da ginnastica o un maglione deve essere completamente bianca.
– Pantaloncini, gonne e pantaloni della tuta devono essere completamente bianchi ad eccezione di una singola striscia colorata lungo la cucitura esterna non più larga di un centimetro (10 mm).
– Berretti, fasce per la testa, bandane, polsini e calze devono essere completamente bianchi ad eccezione di un singolo bordo colorato non più largo di un centimetro (10 mm).
– Le scarpe devono essere quasi interamente bianche. Suole e lacci devono essere completamente bianchi. I loghi dei grandi produttori non sono consigliati. Le scarpe da tennis per erba devono rispettare le regole del Grande Slam. In particolare non sono consentite scarpe con foruncoli intorno alle dita dei piedi. Il foxing intorno alle dita deve essere liscio.
– Tutti gli indumenti intimi che sono o possono essere visibili durante il gioco (anche a causa della sudorazione) devono essere completamente bianchi ad eccezione di un singolo bordo colorato non più largo di un centimetro (10 mm). Inoltre, sono sempre necessari standard comuni di decenza.
– I supporti e le attrezzature mediche devono essere possibilmente bianchi, ma possono essere colorati se assolutamente necessario. Un codice di abbigliamento più rilassato, invece, opera nei campi di allenamento dell’Aorangi Park.

PRECEDENTI, CURIOSITÀ ED ANEDDOTI

Più di un giocatore, in passato, ha avuto ‘contrasti’ con queste regole. È il caso, ad esempio, di Roger Federer, che nel 2013 scese in campo con delle scarpe con suola arancione. Uno stacco troppo forte che fu “punito” con una multa salata.

Mentre qualche anno prima, Agassi rinunciò a partecipare a Wimbledon proprio a causa del fatto che non poteva vestirsi come preferiva.

E ancora, più recentemente, Jurij Rodionov si è ritrovato a discutere con il giudice di sedia per via del colore blu del suo intimo. A tal riguardo, il tennista austrico ha dichiarato: “L’arbitro mi ha detto che poteva vedere il colore blu sotto i miei pantaloncini. Gli ho mostrato le mutande e mi ha detto che avevamo un problema”.

Tuttavia, nel corso della storia della magica competizione inglese, non sono mancate diverse eccezioni: dalla fascia rossa sulla fronte di John McEnroe nella storica finale del 1980 contro Björn Borg, alla culotte arancione di Maria Sharapova indossata sotto il vestitino bianco.

E voi cosa ne pensate a riguardo? È giusto mantenere la tradizione o sarebbe meglio eliminare alcune restrizioni?

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