Il bilancio di Lorenzo Musetti in questa prima parte di parentesi sull’erba può definirsi molto positivo. Il toscano, che in precedenza non aveva mai ottenuto una vittoria sul verde a livello Atp, è riuscito a spingersi ai quarti sia al 250 di Stoccarda che al 500 di scena al Queen’s di Londra, mostrando peraltro grandi miglioramenti sotto svariati aspetti di gioco. Ovviamente, però, come normale che sia in un processo di crescita ancora in divenire, ha anche mostrato alcune lacune. Soprattutto riguardanti la tenuta mentale e la posizione in campo. Basti pensare alla sfida contro Holger Rune nel prestigioso britannico…
A fare il punto della situazione in merito ci ha pensato il suo coach, Simone Tartarini, in un’intervista rilasciata ai colleghi di OA Sport in cui si è inoltre soffermato sul danese, su Carlos Alcaraz, Novak Djokovic e Jannik Sinner. Vi proponiamo di seguito un estratto delle sue considerazioni.
Simone Tartarini a tutto campo
“Lorenzo è sicuramente cresciuto in consapevolezza e inizia a eseguire il piano di gioco con maggior precisione. Mi riferisco ai primi colpi nello scambio e alla posizione in campo. Tuttavia, non ha ancora la dovuta continuità e i suoi stati emotivi possono condizionarlo perché quando non è in fiducia va troppo indietro e, specie sull’erba, si va in difficoltà”, esordisce Tartarini analizzando il rendimento offerto dal nativo di Carrara tra Stoccarda e Londra.
A proposito di Londra, la sconfitta contro Rune ai quarti rappresenta sicuramente una nota dolente per Musetti, considerato soprattutto come è maturata. Interrogato sul Medical Time Out richiesto dal danese quando era sotto 1-4 nel primo set, nonché sul successivo crollo dell’azzurro, il 54enne afferma: “Rune è il classico “Signor Cretinetti” e l’ha chiaramente chiamato di proposito per far perdere la concentrazione a Lorenzo”. Tartarini, però, ci tiene a sottolineare anche che Muso “è stato molto ingenuo. Ha buttato un set e questa cosa l’ha condizionato mentalmente perché per tutto il match si è stato a colpevolizzare, sbagliando. Deve imparare a voltare pagina in quei momenti ed è una cosa che fatica a fare sul piano gestionale“.
La stessa partita ha offerto un momento di grande tensione quando Lorenzo ha “smashato” inavvertitamente sul corpo di Rune provocando una furente reazione – non tanto in campo quanto in conferenza stampa – del danese. A tal riguardo Tartarini si lascia andare ad un ulteriore attacco nei confronti del numero 6 al mondo: “Mi devo ripetere, è un Signor Cretinetti e molto arrogante, del resto le polemiche in passato con Wawrinka e Ruud ce le ricordiamo tutti. Noi ci siamo rimasti anche male perché lo conosciamo da tempo e Musetti si è allenato spesso con lui, avendo affrontato una carriera juniores parallela. Lorenzo per quello smash si è scusato più volte e chiaramente non l’aveva fatto di proposito, ma Rune ormai abbiamo capito che tipo sia“.
Tornando a parlare di questione tecniche relative all’azzurro, Tartarini spiega: “Quando Lorenzo gioca con i piedi dentro il campo ha il tennis per mettere in difficoltà chiunque perché sa far male al suo avversario in vari modi. Il problema è che quando non si sente così confidente o si innervosisce, per tutta una serie di ragioni, retrocede e diventa facilmente attaccabile. E’ un discorso più di testa che di tecnica, ci sta lavorando e qualche miglioramento c’è, ma deve continuare a lavorare“. E sull’obiettivo per Wimbledon: “Quello che voglio vedere è il lavoro fatto in allenamento tradotto in partita. Se lui gioca con maggior convinzione in sé, allora il suo livello di tennis è da top player, altrimenti rischia maggiormente anche contro tennisti che hanno meno abilità di lui, ma sanno fare bene quelle “poche” cose“.
Restando sull’argomento Wimbledon, Tartarini sembrerebbe non avere dubbi sul principale candidato alla conquista del terzo slam stagionale: “Djokovic favorito? Assolutamente sì, del resto ha vinto il torneo sette volte e viene dal successo di Parigi. Per cui è sicuramente lui il giocatore da battere. Alcaraz è un marziano e ha una capacità di adattamento incredibile. Non è certo un “erbivoro”, ma più gioca e più migliora. Non penso che possa battere Nole, se dovessero incontrarsi in Finale a Wimbledon, ma vedremo…“.
Infine, Tartarini si cimenta in una breve analisi del periodo di appannamento che sta attraversando Sinner: “Non essendo nel suo staff dare una risposta è complicato. A me sembra un calo dal punto di vista fisico, che può anche essere normale. Probabilmente il suo tennis, per essere come quello che abbiamo ammirato da febbraio ad aprile e da top-3, deve avere un supporto atletico notevole e quando scende un po’ quella componente, la sua palla viaggia meno. Tuttavia, è un qualcosa che ci può stare perché è un tennista che sta formando ancora il suo fisico ed è meno strutturato di Alcaraz e di Rune da questo punto di vista. Probabilmente gli va dato più tempo, ma voglio dire: n.8 del mondo e nella top-8 della Race, non è poco…”.
I commenti sono chiusi.