Alcaraz torna in campo: ecco come adatterò il mio gioco all’erba

Carlos Alcaraz, dopo la sconfitta per crampi nella semifinale del Roland Garros contro Novak Djokovic, è pronto a tornare in campo in vista dei prossimi impegni sull’erba. Lo spagnolo esordirà prima all’Atp500 del Queen’s (contro il francese Arthur Fils) e poi a Wimbledon.

L’abitudine a un’altra superficie

Alcaraz è uno dei giocatori su cui sono puntati i riflettori al prossimo Atp500 del Queen’s. Il famoso torneo londinese, che va in scena una settimana prima dell’inizio ufficiale di Wimbledon, dà sempre ottimi spunti in vista dell’impegno all’All England Club.

Per questo motivo, in molti sono curiosi di vedere come si adatterà Carlitos alla nuova superficie. Lo spagnolo, nella sua breve carriera che l’ha già visto conquistare uno slam ed arrivare al numero 1 del mondo, ha giocato appena tre tornei sull’erba, con il quarto turno dello scorso anno ai Championships come miglior risultato.

Nella conferenza stampa di presentazione della manifestazione, il numero 2 del mondo ha voluto parlare proprio di questo, dopo la grande delusione della sconfitta per crampi nella semifinale del Roland Garros contro Djokovic.

Sono arrivato a Londra sabato mattina e mi sono allenato per la prima volta nell’anno sull’erba. Non sono stato in grado di farlo già a casa semplicemente perché da me non ci sono campi con questa superficie.

Devo adattare i miei movimenti e i miei colpi all’erba, ma sono molto felice di quello che ho trovato qui a Londra. Non posso assolutamente lamentarmi delle prime impressioni che ho avuto.

Bisogna essere più attenti rispetto ad ogni altro tipo di campo che puoi trovare nel mondo. La cosa che viene più facile è andare a rete e cercare di essere aggressivo in ogni punto. Con il mio stile di gioco, alla fine dei conti, non dovrò cambiare troppo rispetto alle altre superfici.

Ci sono molti giocatori che prediligono lo slice sull’erba, ma io non sono uno di questi. Devo pensare più ad altri tipi di movimenti. Devo essere concentrato ad ogni cosa che faccio in campo”.

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