Novak Djokovic ha conquistato la finale al Roland Garros 2023 e nella giornata di domenica sfiderà Casper Ruud per il ventitreesimo slam della propria carriera. Il serbo è a un passo dalla storia.
Le parole di Nole
Djokovic ha approfittato dei problemi fisici di Carlos Alcaraz per portare a casa l’importantissimo successo nella semifinale che tutti aspettavano. Una semifinale che, purtroppo, non ha regalato le emozioni sperate. O meglio, l’ha fatto solamente per le prime due ore e mezza di gioco. Sul punteggio di un set pari, infatti, lo spagnolo ha accusato dei forti crampi, che di fatto gli hanno impedito di muoversi per il resto della partita (61 61 il risultato di terzo e quarto set).
Grazie al successo di ieri, Nole è a un passo dalla storia. Se domenica batterà Ruud diventerà il tennista con il maggior numero di slam vinti in carriera, superando Rafael Nadal.
“La pressione è sempre sulle mie spalle, non sarà diverso questa volta. Fa parte dello sport e della vita, in tutto ciò che faccio. Credo che avere pressione sia un privilegio e una fonte di motivazione. Una motivazione a giocare sempre meglio e a riuscire a vincere anche domenica.
Prima del torneo avevo ricordato come il Roland Garros sia uno slam e il più importante torneo su questa superficie. Sapevo, nonostante gli scarsi risultati sulla terra, di poter fare bene qui e di poter competere per la vittoria.
Spero di poter riuscire a dare il massimo domenica. L’unica cosa che possa dire finora è che sono completamente concentrato sull’obiettivo. La storia e i record sono qualcosa che ho sempre cercato in tutta la mia carriera e sono felice di essere nella posizione di poter riscriverli”.
Il commento su Alcaraz
Ovviamente, non potevano mancare parole sull’avversario della partita: Alcaraz.
“Anche io ho avuto i crampi molte volte durante le partite. All’inizio della mia carriera mi è capitato spesso. Posso benissimo capire cosa si prova mentalmente e fisicamente in quelle situazioni. Essere in uno dei tornei più importanti del mondo, alla prima semifinale e con il dovere di vincere. Doveva essere il favorito e vincere il titolo, ci sta che sia stato colpito da queste cose mentalmente.
Fa parte del gioco e dell’esperienza che si farà con il tempo. Ha solo 20 anni e ha tantissimo tempo per apprendere tutto. Ha già dimostrato grande maturità negli ultimi due anni. Ha vinto uno slam e diventato il numero 1 del mondo in pochissimo tempo.
Lo rispetto moltissimo, ha un grande coach e una squadra fantastica alle spalle. La sua carriera sarà importante, l’importante sarà mantenersi in salute”.
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