Non è bastata la sua verve, il suo spirito guerriero. Lorenzo Sonego cede purtroppo al terzo turno del Roland Garros alla solidità di Karen Khachanov, dopo una sfida intensa, chiusa in quattro set: 1-6 6-4 7-6(7) 6-1.
Tutto sommato le statistiche del match si equivalgono, a dimostrazione di un confronto abbastanza equilibrato. Lorenzo è riuscito a fare spesso delle variazioni intelligenti, scegliendo sempre la mossa più efficace a seconda della posizione del russo. Con un utilizzo più volte vincente della palla corta. Ma le sue giocate capitolano, purtroppo, nel quarto set. Complice la stanchezza, complice il colpo psicologico subito nel tie-break del parziale precedente, quando cede commettendo un doppio fallo.
Dall’altra parte si è visto un Khachanov molto solido e cinico nello sfruttare le occasioni concesse dal nostro azzurro.
Sonny purtroppo lascia Parigi, ma lo fa dopo aver giocato tre turni strepitosi ed esaltanti, sfoggiando un gran tennis, forse il suo miglior tennis. E adesso è da qui che deve ripartire, dalle cose positive della trasferta parigina, che non sono poche.
La sfida è andata in scena sul secondo campo di Port d’Auteuil, il suggestivo Suzanne Lenglen, con spalti pieni circa all’80 percento
I recuperi di palla di Lorenzo hanno esaltato spesso il pubblico, portandolo più volte dalla sua parte. “Lorenzò Lorenzò”, gli gridano con evidente accento francese, dal pubblico. Dal suo box Gipo Arbino prova spesso a dargli la giusta carica emotiva “fatti vedere convinto, la palla carica gli fa male, forza Lory”.
Gipo assiste il suo Lorenzo seduto vicino al tecnico federale Umberto Rianna, anche lui visibilmente teso. Ovviamente c’è anche coach Volandri. Cercano tutti di incitarlo per quanto possibile, insieme al resto dello staff. “Dai che l’ha sentita questa”, gli dicono quando sfodera qualche vincente di dritto. Ci prova Lorenzo, ma alla fine prevale la migliore condizione fisica del russo.
La cronaca
Nel primo set Sonny strapazza il russo, con più vincenti e meno errori gratuiti. Bravo anche a commettere meno errori forzati. Tanti passanti e palle corte efficaci. L’atteggiamento è quello giusto e il parziale termina con un netto 6-1.
Nel secondo set arriva invece un evidente calo fisico per il torinese, gli è mancata un po’ di spinta nelle gambe. Ha sofferto molto nel terzo game, annullando tre palle break, e nel quarto, non convertendone altre quattro. Poi arriva il break del russo, che cinicamente chiude 6-4.
Il terzo set è molto importante per la fiducia. Si lotta, è battaglia pura, con un alto livello di tennis che segue la regola del servizio fino al nono game, sul 4-4. Poi il break del russo, a cui però segue il controbreak del torinese. Si torna in parità, fino a un tiebreak molto tirato. Ora è solo una questione d nervi. Sul 9-8 però l’azzurro commette un maledetto doppio fallo.
E nel quarto set, purtroppo, arriva il crollo fisico (forse anche morale) del torinese. Sotto 3 a 0 chiede anche un medical time out, a dimostrazione delle sue precarie condizioni nelle gambe. Finisce con un sonoro 6-1.
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