PARIGI – C’è grande attesa sui viali del Roland Garros per il match di giornata, il più interessante e divertente da vedere, ma anche il più importante. Nel pomeriggio sul Philippe Chatrier andrà in scena la battaglia tra Alcaraz e Musetti. Per Lorenzo si tratta di un test importante, forse il più difficile, con il quale proverà a capire a che punto si trova nel suo splendido progetto di crescita.
Finora, in questa prima settimana dello slam parigino, c’è stato un dominio totale da parte di entrambi. Alcaraz ha vinto 9 set e ne ha lasciato soltanto uno ai suoi tre avversari. Musetti nemmeno quello: tre set a zero nei primi tre turni. Il nostro next gen ha controllato le sue partite con una capacità disarmante, non offrendo mai ai suoi avversari una palla uguale all’altra, per ritmo, taglio, altezza, direzione, velocità. Ha fatto giocare colpi scomodi, sempre, creando profondo disagio tecnico con il suo gran tennis. Un tipo di gioco, unico nel circuito, gestito alla grande su tutte e tre le dimensioni: lateralmente, in profondità e in altezza.
Ma quale sarà la chiave per provare a battere il numero uno al mondo? Lo abbiamo chiesto direttamente al suo coach, Simone Tartarini, che ci ha parlato di come stanno preparando un match così delicato.
“Pensiamo a fare bene la nostra parte piuttosto che concentrarci su quello che potrebbe far male lui. Quindi pensiamo alle cose su cui sta lavorando Lorenzo: colpi di inizio gioco, uscite, l’avvicinarsi dopo una buona risposta. Sarà lì la chiave, nei colpi di partenza. Com’è stato con Norrie, anche se chiaramente Alcaraz è un’altra cosa.
Ovviamente poi sarà necessaria una parte di strategia legata al punto in cui servire, con quale percentuale scegliere una parte piuttosto che l’altra. Ma questo è un aspetto marginale rispetto all’importanza che avranno i colpi di inizio gioco”.
Lo scorso anno ad Amburgo ha avuto la meglio Lorenzo. Va tenuto in considerazione.
“Sì, ma sono cambiate tante cose in un anno, sia a livello tennistico, sia personale. I due sono cresciuti in tutti i sensi” .
Quello di provare a comandare il gioco potrà essere un aspetto cruciale?
“Chi riuscirà a servire meglio o a partire quando l’avversario batterà la seconda palla, avvicinandosi alla linea di fondo, avrà la possibilità di fare punto. Lorenzo questa cosa la sta facendo molto bene in questi giorni, giocando palle molto cariche da dietro, avvicinandosi bene e facendo poi il suo gioco. Se riuscirà a fare questo e ad avere il comando del gioco, secondo me avrà grandi chance. Al contrario, Alcaraz diventerebbe molto più aggressivo e con la sua pesantezza di palla manderebbe in grossa difficoltà Lorenzo”.
In quel precedente ad Amburgo, le statistiche dicono che nella risposta sulle prime palle Musetti è stato migliore dello spagnolo.
“Sì, Lori è stato bravo a depotenziare il servizio di Alcaraz con delle buone risposte. E ha comandato tutta la partita. L’inerzia del gioco era sempre a suo favore. Ovvio, le cose sono cambiate, ma sul piano tattico si dovrà andare a finire lì. Se vogliamo vincere Lorenzo dovrà cercare di giocare questa palla molto carica, alta, per non farsi schiacciare, per poi avvicinarsi e usare le sue variazioni”.
Insomma, partita durissima.
“Parliamo del miglior giocatore al mondo, attualmente. Ma è anche vero che Lorenzo sta giocando il suo miglior tennis”.
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