Parigi – Dopo più di cinque ore di pura battaglia Andrea Vavassori conquista l’accesso al secondo turno del Roland Garros 2023. L’avventura continua. La vittoria arriva al termine di un match epico, conquistato dal piemontese con il punteggio di 5-7 2-6 7-6 (8) 7-6 (3) 7-6 (9).
Sinceramente ciò a cui abbiamo assistito oggi è la rappresentazione plastica dello sport inteso come fatica e dedizione. Abbiamo visto da vicino cosa vuol dire resilienza, quella di Andrea Vavassori, che dopo aver annullato 4 match point nel terzo parziale, non si è dato per vinto e ha portato il match al quinto set, con le unghie e con i denti. “Sono felicissimo, non so nemmeno come ho fatto a sopravvivere”, dirà più tardi in conferenza stampa. “Ha pagato il fatto – ha sottolineato – di aver sempre cercato il punto. E sono stato bravo a tenere dal punto di vista mentale”.
Cambi di fronte, break e contro break, scambi estenuanti. Nel quarto set Andrea si fa addirittura massaggiare una gamba chiamando un medical time out, “ho sentito le gambe che non mi vanno più”, dice sul campo, mentre gioca. Anche il serbo soffre fisicamente a fine match.
Il nostro azzurro continua dunque la sua corsa nello Slam parigino, dopo aver condotto nella prima settimana tre bellissimi turni di qualificazione e dopo aver sconfitto, oggi, il numero 37 Kecmanovic. Il gioco l’ha condotto Andrea, con i suoi 106 vincenti a fronte dei 57 del serbo, che invece può vantare di aver commesso molti meno errori non forzati, 36 a 73.
Si gioca nel campo vicino al Suzanne Lenglen, il numero 8, un campo con solo due piccoli spalti laterali, che mano a mano si riempiono di appassionati.
Primo set tirato e molto equilibrato. Con scambi da subito lunghi e combattuti. Finisce però 7-5 per il serbo. Nel secondo parziale l’azzurro subisce un break in apertura, un colpo che evidentemente, unito all’esito del primo set, gli taglia un po’ troppo le gambe. Kezmanovic alza il suo livello e sbaglia meno. Termina 6-2.
C’è una montagna da scalare nel terzo. Ma Wave, come lo chiamano gli amici, è un grande lottatore. E così torna di nuovo in campo con la giusta intensità, la stessa del primo parziale. Nonostante perda in apertura il servizio Andrea c’è, lotta, reagisce, e sul 2 a 1 torna a strappare il servizo al serbo.
Ora è partita vera, scambi duri e prolungati. Il serbo scuote la testa quando non riesce ad arginare la forza propositiva di Andrea, che però sul 3 3 si fa scappare la battuta. È una battaglia di nervi che prosegue con break e controbreak. Andrea è concentrato, il papà coach dal suo angolo lo incita, “Dai Wave, forza”, così lo chiama anche lui. Sul 5-5 recupera da 0 40 e riesce incredibilmente a vincere il game. Kezmanovic è visibilmente affaticato dal gioco di Vavassori, ma nel turno successivo tiene a zero il servizio. E il successivo tie break si gioca sulla falsa riga dell’intera partita, ogni punto lottato e combattuto da entrambi. Il torinese magicamente annulla quattro match point e va avanti al quarto. È pura magia quello che sta accadendo.
Spettacolo che prosegue poi nel quarto. Vava conduce il gioco, è in palla, e addiruttura si porta sul 5-3, servizio Kezmanovich. Non sfrutta però due set point e si va avanti fino al tie break, che l’azzurro porta a casa con determinazione. La resilienza di Andrea Vavassori, che non si dà per vinto, lo porta a giocarsi tutto al quinto set, dopo aver annullato 4 match point nel terzo parziale. Siamo a oltre quattro ore di gioco e c’è ancora un set da giocare, quello decisivo.
Il quinto diventa davvero di una battaglia giocata sui nervi e sulla resistenza. Vavassori parte male, cedendo il servizio. Kecmanovic tiene i suoi turni, ma sul filo del rasoio Andrea riesce a breakkare. Si va avanti, e il nostro azzurro riesce anche ad avere un match point. Ma il serbo reagisce. Ed è ancora una volta tie break, il super tie break, come vuole il regolamento introdotto lo scorso anno. Giusto epilogo di questo equilibratissimo primo turno. Vince Vavassori 11-9, che poi si butta a terra, distrutto ma felice. Bravo Wave e bravo anche Kecmanovic per questo emozionante spettacolo.
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