Visibilmente a disagio e disorientato nei primi due set, molto meno nel terzo, il nostro Flavio Cobolli cede sotto i colpi impietosi di un Carlitos Alcaraz centrato e in ottima giornata. Una sconfitta netta, per 6-0 6-2 7-5, che non deve essere però considerata come una disfatta. Flavio deve fare tesoro di un’esperienza così forte e importante, delle cose buone che si sono viste. Ha dimostato, al di là del risultato, di saper reggere a lo scambio con il numero 1 al mondo, di recuperare le smorzate di Carlitos con i suoi scatti da centrometrista. E ha giocato un terzo set di grande livello. Da lì deve partire, dalle cose buone. Perché di strada davanti ne ha davvero molta
Ha esaltato a tratti anche il pubblico con i suoi recuperi strepitosi. E dagli spalti è arrivato anche un vero e proprio tripudio quando è riuscito a vincere il suo primo game, agli inizi del secondo set. In molti addirittura si alzano in piedi, lo adottano quasi, sperando in fin dei conti di assistere a un incontro più lungo. E allo stesso tempo, va sottolineato, apprezzano i suoi recuperi e il suo modo di lottare. “Flavio Flavio” si sente intonare spesso, anche con una pronuncia palesemente francese, con un po’ di accento sulla o.
Il tutto è andato in scena nel secondo campo per importanza del Roland Garros, il Suzanne Lenglen, strapieno in onore del numero uno al mondo. I due si erano anche già affrontati nel 2020, nel challenger di Todi, dove l’iberico aveva vinto 6-2 6-3.
Ma oggi anche, purtroppo, l’aria non è stata molto differente rispetto al torneo umbro. Il primo set vola via in 24 minuti. Bottino pieno per Carlitos. E a inizio del secondo parziale, vicino alla nostra postazione, vediamo coach Ferrero dire a Carlitos: “Non deconcentrarti, finimos, vamos”, a conferma che la parola d’ordine dopo il caso Marozsan degli Internazionali era proprio questa: attenzione a non abbassare troppo la guardia. Anche il secondo set vola via e termina 6-2. Ma si vedono piccoli segnali di miglioramento.
Come in un crescendo, nel terzo set il romano gioca ancora meglio, entra di più in campo, scioglie il braccio. Si vedono degli scambi molto belli. Nel quarto game mette in atto ancora un fantastico recupero su una smorzata di Carlitos, che gli permette di procurarsi addirittura due palle break. Che poi però l’iberico annulla, anche con un pizzico di fortuna per un dritto sventaglio di Cobolli finito fuori di un paio di centimetri. Flavio perde il game, ma vince il successivo chiudendo con un lungolinea di dritto strepitoso, portandosi in vantaggio 3-2.
Il parziale prosegue con un livello di gioco molto alto, e sul 5-3 Cobolli annulla anche due palle break, riuscendo ad arrivare a quota 4 game. Ma non è finita, perché nel turno successivo, Flavio riesce anche a strappare incredibilmente il turno di battuta allo spagnolo, scatenando letterlamente il pubblico presente. Si arriva sul 5-5, ma Carlitos non sbaglia più. Prima breakka e alla fine chiude 7-5.
Cobolli ha peccato forse di non aver variato molto il gioco, puntando molto sulla spinta da fondo. E soprattutto è stato travolto dall’impatto di una sfida così importante, spiazzato per inesperienza. Nel terzo set è entrato di più nel campo e ha ottenuto risultati migliori, variando di più e giocando un gran tennis. Ma dall’altra parte si è trovato un solidissimo Alcaraz, implacabile. Uno dei favoriti di questo slam parigino.
“È stata un’emozione unica”, dirà poi in conferenza stampa. “Ho iniziato frastornato, ma alla fine sono molto contento per com’è andata. Ci portiamo tante cose buone da questa trasferta. Ora ho bisogno di due tre giorni di riposo per ricaricare le energie”.
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