Comincia con un pensiero alle popolazioni dell’Emilia-Romagna, colpite dalle tragiche alluvioni dei giorni scorsi, la conferenza stampa di fine torneo agli Internazionali d’Italia, in cui a prendere la parola sono il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi e il presidente e AD di Sport e Salute Vito Cozzoli.
“Rimborseremo tutti i biglietti – assicura Binaghi – acquistati tra giovedì e domenica da cittadini residenti nei comuni colpiti dall’alluvione. Come federazione, inoltre, aiuteremo tutte le attività sportive i cui impianti sono stati colpiti dalla calamità, in misura maggiore rispetto a quanto avvenuto in passato”.
La conferenza stampa di fine torneo è l’occasione per fare un bilancio della manifestazione e per rivolgere i ringraziamenti a chi ha creduto e lavorato per questa prima edizione degli Internazionali con la nuova formula estesa. “Ringraziamo ATP e WTA – dice Binaghi – che hanno creduto in noi e in Sport e Salute. Ci hanno dato una grande possibilità, che non ci siamo fatti scappare. Il primo saldo è positivo, circa 10 milioni di euro di maggiori entrate, che superano i 4 milioni in più di montepremi e i 2 3 milioni in più di spese”.
“Ringraziamo il comune di Roma, con la presenza continua e silenziosa del Sindaco, ringraziamo l’Assessore allo Sport che ha fatto sentire gli internazionali parte integrante di questa meravigliosa città. Ringraziamo il governo, sentirlo così interessato e vicino ci dà forza”.
E ancora, “ringraziamo giocatori e giocatrici, abbiamo visto tanta qualità. Ringraziamo il pubblico: vedere ieri pomeriggio il sold out totale in una giornata piovosa, e senza italiani in campo, è la foto del valore del nostro lavoro e della passione per il tennis che pervade il Paese”.
Eccoli, allora, un po’ di numeri: “Sono eccezionali, soprattutto se si tiene conto delle condizioni meteo mai viste prima e che in campo i tennisti italiani hanno fatto il peggior risultato dall’inizio dell’anno. L’obiettivo erano 300mila accessi, arriviamo a 298mila. Di questi il 26 per cento sono persone che arrivano dall’estero, il 20 per cento da Roma e Lazio, il 54 per cento dal resto d’Italia. Alla biglietteria contiamo 22,5 milioni di euro, contro l’obiettivo di 21,5 milioni. L’impatto complessivo sull’economia del territorio è di 490,7 milioni di euro, parliamo di mezzo miliardo”.
Questi numeri, continua Binaghi, ci dicono due cose: “La prima è che avevamo sottostimato la portata dell’evento. Se con un meteo disastroso e prestazioni sotto le aspettative, abbiamo questi numeri, immaginatevi cosa può succedere nei prossimi anni. Possiamo già dire che anche l’anno prossimo sarà un’edizione record. Questi dati saranno facilmente superati. Anche l’organizzazione – aggiunge il presidente della FITP – ha superato l’esame, ma miglioreremo sicuramente, per esempio sulla transportation e poi su maggiori aree coperte per il pubblico. Vogliamo continuare a crescere”.
Parlando di tennis giocato, Binaghi non si nasconde: “Siamo stati rimandati. Bene i vecchi leoni (Fognini, Cecchinato), bene Cobolli e Arnaldi, altri avevano la partita in mano come Passaro e Nardi, ma poi se la sono lasciata scappare. Buone prestazioni di Sonego e Musetti. Il vero problema del torneo sono state l’assenza di Matteo Berrettini e una giornata no del nostro numero uno Jannik Sinner, cose che ci hanno impedito di rispecchiare a pieno il valore del nostro tennis. Dobbiamo dare il tempo a Berrettini di guarire e agli altri di maturare”.
Il numero uno della federazione ha affrontato anche il tema di una stridente difformità, a volte, di un Centrale non sempre pienissimo e un sito invaso da tifosi: “Lo scenario sportivo generale ha generato un appeal del Ground molto più importante di prima: Medvedev, Ruud, Rune. Sostenere che il Ground sia costoso non ha fondamento, se paragonato per esempio ai prezzi della Curva Sud dello stadio Olimpico quando gioca la Roma. Il problema è che il femminile non è in questo momento in grado di reggere il centrale. Si crea sicuramente pressione sul Pietrangeli, abbiamo sbagliato a mettere alcune partite importanti di italiani su quel campo, sia per una questione di sicurezza, sia perché abbiamo tolto a migliaia di persone la possibilità di vedere la partita. Roma deve riflettere sull’idea di avere un terzo campo numerato”.
Al centro di alcune polemiche ci sono state le immagini del Centrale semivuoto, specialmente in alcune sessioni: “I biglietti del Centrale sono cresciuti del 23 per cento rispetto allo scorso anno, a fronte di un aumento generale del 29 per cento. Il tema è che ci sono state fortissime anomalie nelle prevendite sul Centrale. In particolare il problema è stato relativo al fatto che le persone hanno acquistato i biglietti in prevendita secondo le abitudini degli anni scorsi, come dimostrano i dati anomali sulla domenica”.
Binaghi chiude con tre consigli rivolti agli spettatori: “Uno, giocate a tennis perché oltre a guadagnare 10 anni di vita, risparmiate anche sui biglietti. Due, acquistate subito, avrete posti migliori e a miglior prezzo. Tre, non sottovalutate le qualità della prima settimana e del primo weekend”.
Dopo Binaghi la parola passa a Vito Cozzoli. “È stata un’edizione rinnovata nella forma e nel contenuto: siamo passati da 95 a 125mila metri quadrati. Abbiamo realizzato un ponte di 35 metri che ha un grande valore simbolico, oltre che estetico. Abbiamo realizzato nuovi campi: siamo passati da 8 del 2016 a 17 nel 2023. Un lavoro straordinario, fatto in piena sinergia tra Sport e Salute e FITP. La sfida è stata vinta, l’ATP ha riconosciuto che gli italiani sanno mantenere gli impegni presi. Il meteo non ci ha aiutato: visto cosa è successo in Emilia-Romagna non possiamo lamentarci troppo, ma non ricordo, nelle 45 edizioni che ho vissuto, una situazione climatica così avversa”.
Poi arriva l’annuncio tanto atteso, quello relativo alla copertura del Centrale: “Arriverà, è ufficiale, e renderà il Centrale fruibile 365 giorni l’anno. Non solo per il tennis, sarà multitasking, multidisciplinare (volley, basket, concerti). Mai più grandi match sospesi, mai più grandi match rinviati. I lavori non fermeranno gli Internazionali, si continuerà a giocare al Foro Italico: nessun trasloco, nessun trasferimento. Il cantiere durerà due anni, il Centrale avrà la sua copertura entro il 2026. Siamo attesi da anni di lavoro – conclude Cozzoli – per donare a Roma, Italia e mondo un gioiello unico”.
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