Il maltempo sta rovinando la ‘grande bellezza’ degli Internazionali BNL d’Italia. Con l’upgrade a mini-slam del torneo di Roma è diventata prioritaria la copertura almeno del campo principale, come accade ormai in tutti i grandi tornei.
Se ne parla da tempo e adesso, assicurano a Sport e Salute, proprietario e gestore degli impianti del Foro Italico, siamo in dirittura d’arrivo. Tempi previsti: due anni e mezzo – sei mesi per l’approvazione del progetto e le procedure burocratiche e due anni per la costruzione – con (si spera) probabile debutto nell’edizione 2026 degli Internazionali d’Italia.
L’iter amministrativo
Alla vigilia del torneo il presidente e ad di Sport e Salute, Vito Cozzoli, ha comunicato che la gara di appalto è stata aggiudicata da una delle sette aziende candidate, scelte su un numero iniziale di 33 concorrenti da una commissione composta da tecnici e rappresentanti delle varie Istituzioni che hanno firmato il protocollo. A questo punto si tratta di perfezionare tutte le procedure amministrative e poi di valutare se quel progetto, che è stato presentato ormai da qualche anno, ha spiegato Cozzoli, è “valido e compatibile con un’area monumentale come quella del Foro Italico che deve crescere ma nel rispetto della sua storia”. Tra tre anni, dunque, se tutto andrà come previsto, lo stadio del tennis vivrà la sua ‘terza’ vita.
Il rinnovamento chiesto dall’Atp
Costruito negli anni ’90 in legno lamellare con tribune che accoglievano fino a 6.000 spettatori, lo stadio centrale subì un totale rinnovamento nel 2008 dopo che l’Atp aveva chiesto alla Federazione Italiana tennis uno sforzo per ammodernare il complesso del Foro italico, pena il declassamento degli Internazionali d’Italia che lì si svolgevano. Tra le richieste vi era la presenza di almeno un impianto con capienza di almeno 10.000 spettatori.
Il vecchio ‘campo centrale’ o ‘stadio centrale del tennis’ del Foro Italico venne così smantellato e al suo posto iniziò la costruzione di uno stadio più moderno e capiente rispetto al precedente che fu inaugurato il 27 aprile 2010 ed entrò in funzione per gli Internazionali BNL d’Italia 2010.
Costruita su progetto dell’architetto Angelo Zampolini, la struttura è formata da un campo rettangolare con superficie in terra rossa e tribune per 10.500 posti, in acciaio, cemento e cristallo con tecniche antisismiche, antincendio e resistenti alla erosione delle calamità naturali. L’impatto ambientale dello stadio è basso in quanto un terzo della struttura (il primo anello) è realizzata sotto il livello del terreno circostante e anche l’impatto interno dello stadio è studiato nei particolari, con una platea in monocolore grigio e sedute anch’esse con cinque tonalità di grigio, partendo dal basso in grigio ardesia, fino alla cima di un grigio chiaro.
Uno stadio moderno e accogliente che adesso, con la copertura che sarà costruita probabilmente a partire da fine anno o all’inizio del 2024, è pronto a vivere la sua terza vita, si spera sempre più fortunata insieme al torneo di Roma.
I commenti sono chiusi.