Holger Rune è uno dei protagonisti più attesi di questi Internazionali d’Italia 2023. Sarà la prima volta nel tabellone principale per il danese (nel 2022 eliminato nelle qualificazioni) e partirà già tra i favoriti per la vittoria finale. In un’intervista con SkySports, inoltre, Holger ha voluto cercare di spegnere ogni polemica attorno al suo personaggio, cercando di far rivalutare la sua figura all’interno del circuito.
Il vero Holger
Rune è stato sicuramente uno dei protagonisti degli ultimi mesi del 2022 (vittoria al masters1000 di Parigi-Bercy ed ingresso in top10) e dell’inizio del 2023 (finale al masters1000 di Montecarlo). In mezzo ha collezionato molti altri risultati positivi, che l’hanno fatto rimanere in pianta stabile tra i primi dieci del mondo e lo pongono come uno dei favoriti alla vittoria in ogni competizione a cui prende parte.
Anche agli Internazionali d’Italia, nonostante un percorso ad ostacoli prima della finale, parte tra i papabili vincitori del titolo. Il danese, infatti, occupa il quarto di tabellone di Novak Djokovic (daranno vita, probabilmente, al quarto di finale più atteso del torneo), sfiderebbe il nostro Jannik Sinner in semifinale e in finale si troverebbe di fronte uno tra Carlos Alcaraz e Stefanos Tsitsipas (ragionando per teste di serie, ovviamente).
Prima dell’inizio del suo torneo, partirà dal secondo turno grazie ad un bye al primo, ha rilasciato un’intervista a SkySport in cui ha voluto parlare più approfonditamente di se stesso e del personaggio che si è costruito nel tour. In più, ha cercato di spegnere le polemiche nate negli ultimi mesi (tra tutte quella con Stan Wawrinka e altri protagonisti del circuito o addetti ai lavori, come Adriano Panatta).
“Non mi descriverei come un cattivo ragazzo. Sono soltanto una persona che ama giocare molto a tennis. Ogni giocatore è diverso e penso che sia un bene per lo sport che sia così. Questo rende tutto più divertente. Mi piace giocare a tennis, mi piace competere e gli italiani sono appassionati se vedono atleti appassionati.
Probabilmente il tennis è un quarto forza fisica, un quarto tattica e metà aspetto psicologico. Credo sia una stima equilibrata. Quando sei giovane, tutto ruota intorno alla passione, poi entra in gioco la forza fisica. A questo livello però la testa fa la differenza. Tutti hanno un buon dritto e un buon rovescio. Questo vuol dire che le partite si vincono con il coraggio nei momenti importanti e sapendo gestire la pressione.
È tutto nella tua testa. Ci sono tante situazioni che possono distrarti e se ti lasci distrarre non è un bene, perché non riesci a giocare il tuo miglior tennis. Devi sempre metterti nella situazione in cui puoi giocare al meglio o andarci quanto meno vicino. Soltanto così si possono vincere i match”.