Qualche tempo fa Roger Federer ha confessato che Gustavo Kuerten è stato uno dei suoi idoli. Andiamo a ripercorrere insieme la sua carriera e uno dei successi più incredibili della storia del Roland Garros.
In Brasile, ancor di più che in altri paesi, il tennis è uno sport seguito, ma soprattutto praticato, dalle fasce più abbienti della popolazione. Difficilmente un brasiliano si mette davanti al televisore per vedere una partita di Wimbledon, Roland Garros o Foro Italico, figuriamoci se è per vedere Thomaz Bellucci, Thiago Seyboth Wild, Thiago Monteiro o chi per loro. Per carità, buoni giocatori, ma mai in grado di trascinare con loro un intero paese grazie alle proprie giocate. Quando però parliamo di Gustavo “Guga” Kuerten ogni brasiliano si ferma ed inizia a sognare. Il paragone con il grande Ayrton Senna è naturale. Partiti dal nulla e capaci di far amare due sport poco seguiti da tutto il popolo brasiliano, diventando le bandiere del proprio paese nel mondo, scalzando nei cuori anche i campioni del calcio. Prendiamoci 5 minuti ed andiamo a ricordare la carriera del più grande tennista brasiliano di tutti i tempi.
Gustavo Kuerten (Florianópolis, 10/09/1976), conosciuto con l’apelido Guga, ha portato per la prima volta il tennis in Brasile. Guga nasce con la racchetta in mano, già all’età di 6 anni inizia a girare i campi della sua città, Florianópolis (Santa Catarina) con il primo allenatore della sua carriera, Oscar Wegner, conquistando tutti per il talento innato sui campi di terra rossa. Il sodalizio con Wegner si conclude appena 8 anni dopo, quando Kuerten viene iniziato a seguire da Larri Passos, l’allenatore con il quale condividerà l’intera carriera professionistica.
Guga inizia ben presto a far girare il mondo ai suoi genitori (sempre al suo fianco) per partecipare ai tornei futures. Il girotondo dura ben poco però perché nel 1995 fa il proprio esordio tra i professionisti. Proprio adesso accade l’incredibile. Nel 1997 Kuerten si presenta alla seconda prova del grande slam, il Roland Garros, da n. 66 del ranking ATP, con pochi successi alle spalle nei due anni precedenti. Si appresta a scendere in campo senza aspettative come gli altri brasiliani alla griglia di partenza, Charles Costa e Fernando Meligeni. Tutti prevedono un’uscita di scena al secondo turno (proprio come i due compagni di nazionale) contro il forte svedese Bjorkman, all’epoca n. 23 del seeding.
La partita è incredibile e dopo una battaglia di quattro set il brasiliano fa il miracolo, si porta a casa il successo per 6-4 6-2 4-6 7-5. Agli occhi di tutti Kuerten aveva dato il massimo, aveva portato a casa soldi e qualche punto ed adesso si sarebbe facilmente arreso all’austriaco Muster, n. 5 del mondo. Le cose però vanno in maniera diversa. Muster fa suo un tiratissimo primo set al tie break, ma Guga non demorde e vince velocemente secondo e terzo parziale. Il quarto va all’austriaco e tutto si decide in un quinto set che fa la storia. Vincenti da fondo campo, eleganti colpi a rete e tantissimo cuore regalano a Kuerten l’incredibile vittoria per 6-7 6-1 63 3-6 6-4. Negli ottavi c’è il forte ucraino Medvedev, n. 20 del mondo, ma il pubblico comincia a credere nell’impresa.
I francesi hanno letteralmente adottato Kuerten, dagli spalti piovono solo applausi per il talentuoso brasiliano. La partita, se possibile è ancora più tirata della precedente. Medvedev risponde colpo su colpo al brasiliano, il finale può risolversi solo con un quinto set. Kuerten gioca un tennis nettamente al di sopra delle sue possibilità, sembra un extraterrestre. Fa sua anche questa maratona col punteggio di 5-7 6-1 6-2 1-6 7-5. Guga è ai quarti, il sogno continua ma il prossimo avversario è il n. 3 del ranking mondiale, il fortissimo russo Kafelnikov. La svolta arriva al quarto set, in svantaggio per due partite ad una c’è la svolta alla carriera del brasiliano. Il quarto set è una dimostrazione di onnipotenza tennistica. I colpi sembrano radiocomandati ed imprendibili. Si conclude con un secco 6-0. La partita non può che finire con la vittoria dell’eroe brasiliano (6-2 5-7 2-6 6-0 6-4), che oltre ai tifosi francesi, sta cominciando ad attirare l’attenzione anche in patria. La semifinale contro il qualificato Dewulf è la classica sliding door della vita. Chissà cosa sarebbe successo al belga se in finale, al posto di Kuerten, ci fosse stato lui… non lo sapremo mai, ma il brasiliano in 4 set si libera anche della sorpresa della parte alta del tabellone per 6-1 3-6 6-1 7-6.
In finale lo aspetta lo spagnolo n. 19 del mondo e già vincitore di due Roland Garros Bruguera. Il pubblico è tutto schierato con Guga, i tifosi sanno di essere spettatori della più grande impresa tennistica di sempre. I numeri della finale sono inutili (6-3 6-4 6-2) perché nessuno quel giorno poteva opporsi alla storia.
Quello del 1997 sarà il primo dei tre Roland Garros, 5 Masters 1000, un ATP Tour Finals, 4 ATP 500 e 7 ATP 250 del tennista più vincente della storia del Brasile. Ah quasi dimenticavo, per 43 settimane al primo posto della classifica ATP ed inserito nella Hall of Fame nel 2012. Tutto questo prima dei 30 anni. Guga infatti si ritira prestissimo per continui problemi fisici che però non gli hanno impedito di essere la leggenda che è stato. Tutto questo è stato Gustavo Kuerten, l’uomo che ha fatto scoprire il tennis ai brasiliani.
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