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Tecnica

Montecarlo, Madrid, Roma, Parigi: come cambiano le condizioni di gioco sulla terra rossa

Montecarlo, Madrid, Roma, Parigi: quattro bellissime città, sedi di quattro dei tornei più prestigiosi del calendario Atp. Stiamo parlando, ovviamente, dei tre Masters 1000 di scena in queste settimane e del Roland Garros, secondo Slam dell’anno che metterà fine all’intensa parentesi sulla terra battuta europea.

Sebbene possa sembrare strano, visto che condividono superficie, area geografica e stagione, questi quattro tornei presentano delle sostanziali differenze in termini di “condizioni di gioco”. Vediamo quali.

Il gioco sulla terra battuta e i fattori che lo influenzano

La terra battuta è una superficie abbastanza lenta. Il terreno fa sì che il rimbalzo della palla sia più alto del normale e, solitamente, favorisce i tennisti che colpiscono la palla mettendoci molto effetto (vedi Rafa Nadal). Come per altre superfici, il gioco sulla terra battuta viene influenzato da diversi fattori. Tre su tutti: l’altitudine, il meteo e la grandezza del campo.

Altitudine – Per quanto riguarda l’altitudine, Monte Carlo, Roma e Parigi sono situati praticamente al livello del mare, un po’ come Barcellona. Madrid, invece, si trova a 667 metri al di sopra di esso: la differenza è veramente molta. Lo dimostra il fatto che Nadal ha vinto 14 volte a Parigi, 12 a Barcellona, 11 a Montecarlo, 10 a Roma e soltanto 4 a Madrid.

Perché l’altitudine influisce? Perché ad altitudini più elevate la densità dell’aria è inferiore rispetto a posti più vicini al livello del mare. Tradotto: la palla viaggia più velocemente e i giocatori sentono di avere meno controllo di essa. Succede a Madrid, dove regolare nel modo giusto le corde della racchetta è di importanza fondamentale. Maggiore è la tensione, infatti, maggiore è il controllo che si riesce ad avere.

Il meteo – Come dicevamo, anche il meteo ha una sua influenza sulle vicende di gioco. A Roma nel mese di maggio vi sono solitamente temperature più basse rispetto a quelle che si registrano a Parigi a metà giugno. Qual è la differenza? In estrema sintesi, si può affermare che: più sole c’è, più è asciutta la terra, più veloce viaggia la palla. Viceversa, più la terra è umida (per non parlare di quando è bagnata) più la palla viaggia lentamente.

Le dimensioni del campo – Infine, affrontiamo il discorso delle dimensioni del campo (out compreso). Quest’ultimo, tra quelli citati nell’articolo, è l’aspetto che meno ha influenza sul gioco, ma è comunque doveroso segnalarlo. Di cosa si tratta? Ci sono tennisti che sono più a loro agio nel giocare molto dietro la linea di fondo. Di conseguenza, più un campo è ampio più hanno la possibilità di esprimersi in sicurezza. Il motivo sta nel fatto che sfruttano quello spazio dietro la linea per guadagnare tempo nell’ambito della risposta al servizio dell’avversario. Logicamente, abbiamo menzionato questo tipo di argomento perché ci sono importanti differenze tra i campi di Roma, Montecarlo, Madrid e Parigi. Si pensi al Philippe Chatrier e ai campi secondari…

E secondo voi, è possibile aggiungere altri temi alla lista?

Giuseppe Canetti

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Giuseppe Canetti

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