Migliorare il proprio gioco è sicuramente l’obiettivo di ogni tennista, dai professionisti impegnati nel tour agli amatori nei circoli delle città italiane. Oggi vogliamo elencarvi alcuni consigli dati direttamente da Toni Nadal, estrapolati dalle numerose interviste rilasciate dallo spagnolo negli anni.
Lo zio Toni, che ha accompagnato Rafael Nadal per quasi tutta la carriera per poi dedicarsi a Felix Auger-Aliassime e alla Rafa Nadal Tennis Academy, è sicuramente uno dei coach più importanti della storia recente del nostro sport. Una vera e propria leggenda che ha aiutato suo nipote a diventare probabilmente il miglior tennista della storia.
Una carriera, quella di Toni, basata su tre insegnamenti fondamentali dati ai suoi atleti: il valore dell’allenamento, gli obiettivi a breve termine e la volontà di apprendere da chi ne sa di più.
Tre concetti importanti che si possono traslare dallo sport alla vita (e viceversa) e che si adattano bene ad ogni tipo di giocatore (professionista e non). Andiamo ad analizzarli insieme, uno alla volta.
Molto spesso lo sottovalutiamo, ma se possiamo vedere all’opera i nostri eroi per diverse ore negli slam è solo grazie ad una grandissima etica del lavoro. Questa porta ad allenarsi con lo stesso impegno e volontà ogni giorno di ogni settimana di ogni anno da professionista. Sembra facile e in molti penseranno che siano pagati per questo, ma non è mai da dare per scontato (soprattutto nel caso di atleti di grande talento che potrebbero semplicemente accontentarsi di quello che già sono). Nel proprio piccolo, anche i giocatori della domenica devono dare il giusto valore agli allenamenti con il maestro o nelle partite amichevoli con gli amici per poter esprimersi al meglio anche durante i tornei di ogni categoria.
Almeno nel professionismo ogni giocatore vuole diventare il numero 1 del mondo, ma non tutti ci riescono (ovviamente). È molto importante programmare la propria crescita e porsi obiettivi a breve termine che porteranno, in seguito, a qualcosa di più grande. Un giovane di belle speranze, per esempio, lo sentiremo prima parlare di ingresso in top100, poi in top50, poi in top10 (e così via). Lo stesso principio è applicabile anche in classifiche regionali o del proprio circolo.
In molte occasioni siamo intervenuti per esaltare l’importanza dei coach nel nostro sport. Il motivo è semplice: apprendere da chi ne sa di più è fondamentale per fare quello step che divide i buoni giocatori dai campioni. Tutti i migliori del circuito sono seguiti e si fidano di chi hanno al proprio angolo, persona capace di aggiungere ogni giorno qualcosa alla vita dell’atleta (tanto in campo che fuori).
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