Pietrangeli-Panatta, sfida senza fine: nuovo attacco dell’ex capitano di Davis

Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta: le partite in campo non ci sono da almeno quarant’anni, ma fuori la sfida tra i due sembra proprio non avere una fine. Dalle colonne di notizie.com, l’ex capitano di Coppa Davis ha lanciato un nuovo attacco all’ex numero 4 del mondo.

Le parole di Nicola

In attesa della risposta, che sicuramente non si farà attendere visto il carattere del grande Adriano, Pietrangeli ha lanciato l’ennesima frecciatina a Panatta. L’ex campione del Roland Garros, dopo il documentario di successo prodotto da Sky, Una Squadra, sembra essere tornato alla carica e non vuole perdonare nulla al suo ex pupillo.

Già durante la messa in onda del programma televisivo, a Radio1, la leggenda azzurra aveva iniziato la campagna mediatica contro il romano.

La banda dei quattro organizzò un complotto per mandarmi via. Per la cronaca, l’anno precedente eravamo arrivati in finale. Eppure, dopo un primo e un secondo posto, la ricompensa fu un calcio nel sedere. Non ci parlammo per cinque anni. Il rapporto con Adriano Panatta è migliorato? No, qualche bugia potrebbe risparmiarsela”.

Nelle ultime ore, invece di rincarare la dose, Pietrangeli è tornato a parlare del rivale sulle colonne di notizie.com.

Panatta chi è, scusi? Leggiamo un po’ di risultati. Adriano ha vinto 14 tornei, io 42…faccia lei.

Vittoria più bella? Ce ne sono due: una è la Coppa Davis, l’altra la vittoria a Parigi. Per quello che riguarda la Coppa Davis la soddisfazione va oltre l’aspetto sportivo. Quella gara contro quella squadra se la giochiamo dieci volte, la rivinciamo sempre dieci volte. La mia soddisfazione è l’aver superato tutte le problematiche politiche.

Per quanto riguarda Parigi ricordo ancora quel mascalzone di Ajala, un giocatore cileno che mi ha fatto correre in avanti, cosa che non gradivo.

In quella partita avevo i piedi pieni di sangue, ma sono riuscito lo stesso a vincere. Tutto fa parte del gioco. La gioia per le vittorie si somma alla delusione per le sconfitte. Ma diciamo che alla fine le soddisfazioni sono state tantissime”.

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