Diciamolo subito. Il Sud America non ha sfornato tennisti capaci di diventare campioni con la stessa frequenza e la stessa regolarità di altri sport (il calcio su tutti). Ma quelli che sono riusciti ad emergere e a dominare rimangono impressi nella mente e nel cuore di milioni di appassionati in tutto il mondo.
Pur non avendo raggiunto record e successi dei loro colleghi europei o nordamericani, i tennisti sudamericani sono stati capaci di far innamorare diverse generazioni di tifosi, a cui hanno trasmesso tanto sia dal punto di vista sportivo che dal punto di vista umano.
Abbiamo provato a stilare una top-10 che rispettasse i successi e le caratteristiche di ognuno.
E’ il tennista sudamericano che ha vinto di più. E considerato che si è mosso in piena “era Borg” le sue imprese sono ancora più importanti. Nonostante sia sempre stato considerato un giocatore prettamente da terra rossa, è stato in grado di vincere due Australian Open, un Roland Garros e uno US Open. A Wimbledon ha ottenuto due quarti di finale. Ha vinto 62 tornei in carriera ed ha un record di 53 successi consecutivi sul rosso. In coppa Davis è nei top-15 per numero di vittorie riportate in soli match di singolare. Non è mai stato numero uno del mondo, ma la questione è aperta ed oggetto di (circostanziate) polemiche.
Chi è stato numero uno del mondo è il brasiliano Gustavo Kuerten, capace di vincere nel 1997 il suo primo Roland Garros (partendo fuori dal seeding delle teste di serie) e di ripetersi nel 2000 e nel 2001. Anche lui è sempre stato considerato un “terraiolo” (e forse lo è stato più di Vilas) però tra i suoi successi c’è anche un trionfo alla Master Cup del 2000, quando riuscì a vincere al cospetto di avversari del livello di Pete Sampras e Andre Agassi. Peccato che gli annosi disturbi all’anca lo abbiano costretto ad un lento declino e al ritiro nel 2008.
A proposito di carriere condizionate dai problemi fisici, niente è paragonabile al calvario vissuto da Juan Martin Del Potro. Considerato, grazie al suo terrificante servizio e al suo dritto devastante, il tennista sudamericano più forte di sempre sulle superfici veloci, “Palito” ha avuto una crescita rapidissima e vertiginosa, culminata con la vittoria agli US Open nel 2009 (a soli 21 anni) in un’epica finale contro Roger Federer. Capace di vincere una medaglia d’argento e una di bronzo alle Olimpiadi e di centrare la vittoria in Coppa Davis nel 2016, Delpo è stato numero 3 del mondo. Falcidiato dagli infortuni, ha gettato la spugna nel 2022. Ma forse potremmo rivederlo in campo ad agosto…
Alejandro Rodriguez Olmedo è un tennista peruviano naturalizzato statunitense, nato in Perù nel 1936 e scomparso nel 2020. E’ stato il miglior tennista sudamericano dell’era pre-Open. Campione universitario NCAA nel 56 e nel 58, dominò i major del 59, diventando n°1 mondiale dell’epoca. Quell’anno infatti si aggiudicò gli Open di Australia, Wimbledon (demolendo Laver in finale) e fu finalista agli Us Open (aggiudicandosi anche il titolo in doppio).
Il primo tennista sudamericano a diventare numero uno del mondo nell’era Atp è stato il cileno Marcelo Rios, “el Chino”, nato a Santiago nel 1975. E’ considerato uno dei giocatori più forti di sempre a non aver vinto uno Slam. A dispetto del conclamato talento, infatti, i limiti di tenuta mentale e il carattere particolarmente bizzoso ne hanno frenato la carriera. Si ritirò nel 2004 a causa di un grave infortunio al ginocchio.
Argentino, è stato capace di raggiungere la terza piazza delle classifiche mondiali e di figurare tra i protagonisti a livello Slam: grazie al suo tennis semplice ed estremamente efficace è riuscito infatti a raggiungere almeno le semifinali in tutti gli Slam (finalista a Wimbledon nel 2002) e di vincere una Masters Cup nel 2005.
Il più grande tennista della storia dell’Ecuador è stato un grande singolarista (best ranking numero 4, 21 tornei portati a casa tra gli anni ’80 e ’90) e un grandissimo doppista (è stato numero uno del mondo ed ha vinto 33 tornei, tra cui uno US Open e un Roland Garros). Nel 1990 ha centrato la doppietta sulla terra Roma-Parigi, battendo in finale un giovanissimo Andre Agassi.
Classe 82, soprannominato “El Mago” per il suo enorme talento, non è stato supportato da un grande fisico e la sua carriera ne ha risentito. Ha vinto 9 titoli Atp, grande interprete della terra rossa, perdendo però nel 2004 la sua grande occasione di vincere uno Slam, quando fu rimontato e battuto dal connazionale Gaston Gaudio. Epica la finale a Roma in cinque set persa contro un giovanissimo Rafael Nadal.
Classe 78, rovescio a una mano fatato, entra in classifica soprattutto per la clamorosa vittoria al Roland Garros 2004, l’ultimo dell’era pre-Nadal. Ha vinto 8 titoli Atp in carriera, tutti rigorosamente su terra rossa.
Non è stato né il migliore, né il più talentuoso. Terraiolo, numero 9 del mondo come best ranking, sei titoli Atp in singolare e uno in doppio. L’allenatore di Dominic Thiem merita però una menzione in classifica per essere riuscito in un’impresa unica: vincere l’oro alle Olimpiadi di Atene nel 2004, sia in singolare che in doppio. In molti si chiedono, ancora oggi, come ci sia riuscito…
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